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Gazzetta - Milan, si volta pagina. Ibra in più, l'Europa League uno stimolo

di Francesco Finulli

I due giorni dedicati alla Champions League sono esauriti. Il Milan oggi torna ad allenarsi a Milanello e domenica sarà in campo alle 12.30 contro il Monza: si apre una parte di stagione cruciale per i rossoneri che saranno impegnati solamente in campionato (e in Coppa Italia) da qui fino a metà febbraio. Ci sarà un Ibra in più, chiamato a incitare alla svolta. Poi, fra due mesi, un vecchio-nuovo habitat, quell'Europa League che il Diavolo non ha mai vinto. Può e deve essere uno stimolo.

Ibra oggi?

Nel corso della settimana abbiamo assistito al ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Per la terza volta lo svedese ha cominciato una nuova avventura in rossonero, la prima dietro la scrivania. Anche se quest'ultima c'è ragione di credere che sarà solo virtuale. Ibra è uomo di campo ed è lì che vorrà stare, sia al fianco della squadra che al fianco della dirigenza. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il primo incontro tra Zlatan, Pioli e la squadra doveva essere ieri ma il tecnico rossonero ha concesso un giorno di riposo. Di conseguenza il ritorno di Ibra a Milanello, questa volta in veste ufficiali, può slittare a oggi. La squadra si troverà a Milanello dal pranzo e poi scenderà sul campo per iniziare a preparare il derby lombardo con il Monza.

Cosa serve per l'EL (e non solo)

Intanto il Milan è retrocesso in Europa League. Le sensazioni sono contrastanti: la competizione non stuzzica il palato fine dei tifosi e della storia rossonera ma allo stesso tempo è una competizione europea. Anche se in forma ridotta, anche l'EL può comportare guadagni e visibilità in campo internazionale: ciò che Cardinale cerca. Per vincere una competizione mai arrivata nella bacheca del Diavolo, la rosea indica tre ingredienti fondamentali, ai quali potrà contribuire lo stesso Ibra. Il primo è l'entusiasmo che, dalle parti di Milanello negli ultimi tempi, è un po' scemato. Forse proprio sotto questo aspetto, l'innesto di Ibra potrebbe rivelarsi fondamentale: ridare motivazioni a una squadra un po' scarica da quel punto di vista. Poi c'è il tema della salute fisica: senza una rosa al completo, difficile andare avanti. Newcastle lo ha dimostrato, i cambi hanno fatto la differenza. Infine c'è il gioco, altro grande latitante in casa Milan da almeno due mesi. Quando è con tutti gli effettivi in campo, il Milan ha dimostrato di saper portare in campo soluzioni interessanti, anche e soprattutto con i nuovi acquisti che sono molto meglio di quanto le loro prestazioni abbiano raccontato ultimamente.


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