Gazzetta - Milan e Inter: sì ad un nuovo stadio accanto a San Siro. Ma i tempi rischiano di essere molto lunghi...
A Milano continua a tenere banco la questione del nuovo stadio di Milan e Inter che, oltre a tenere viva la pista di trasferirsi da soli rispettivamente a San Donato e a Rozzano, hanno riaperto nelle scorse settimane all'ipotesi di un nuovo impianto vicino all'attuale San Siro. Per mesi si è parlato anche della ristrutturazione del Meazza, ma i due club hanno comunicato ufficialmente al sindaco milanese Giuseppe Sala di non essere interessate (per una questione di costi essenzialmente).
TEMPI LUNGHI E PROSSIMI PASSI - Come spiega questa mattina La Gazzetta dello Sport, il problema del "vecchio" progetto di un nuovo stadio condiviso a pochi metri da San Siro è che i tempi rischiano di diventare piuttosto lunghi tra nuovo progetto e trafila burocratica, senza considerare le proteste feroci di parte dei residenti, con relativi referendum. Milan e Inter sarebbero disposti ad attendere, per esempio, altri dieci anni? Se lo chiede questa mattina anche la Rosea che spiega che la pista rimane comunque aperta e ora le due squadre sono in attesa di conoscere il valore dell'area da parte dell'Agenzia delle Entrate. Successivamente, rossoneri e nerazzurri incontrerebbero la Sovrintendenza per chiarire i dubbi sui vincoli del Meazza che dovrebbe poi comunque essere rifunzionalizzato (le ipotesi sono sempre le stesse: hotel, cinema, ristoranti, teatro, negozi). A quel punto, in base alle risposte ricevute, prenderanno una decisione definitiva sul da farsi.
SALA AVVERTE I CLUB - Intanto nella giornata di ieri sono arrivate nuove dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala che ha avvertito Milan e Inter: "Il contratto di affitto del Comune con Inter e Milan per lo stadio di San Siro ha una scadenza che è giugno del 2030, quindi è chiaro che se non vogliono rimanere lì non possono presupporre che glielo rinnoveremo - ha dichiarato il numero uno di Palazzo Marino a margine dell’evento 'La Grande Milano. Dimensione Smart City' -. Se decidono quindi di realizzare i loro stadi a San Donato e a Rozzano devono essere sicuri di averli pronti per quella data perché noi non possiamo rimanere con il cerino in mano, ma dobbiamo cercare di vendere San Siro ai grandi promoter dei concerti. Altrimenti potremmo creare un danno a un bene della comunità. Se invece lo vogliono ristrutturare, siamo tutti felici".