Gazzetta - Milan, dove sono i leader? Leao avulso, Giroud triste. E due espulsioni...
All'indomani della cocente delusione per il sesto derby consecutivo perso dal Milan, una partita che ha consegnato anche lo scudetto ai rivali dell'Inter, la Gazzetta dello Sport questa mattina si chiede dove sono i leader rossoneri, anche alla luce di quanto fatto vedere - o meglio di quanto non fatto vedere - dalla squadra nel doppio confronto europeo con la Roma. Anche ieri, così come in Europa League, hanno steccato tutti i campioni rossoneri, prima ancora che tecnicamente a livello psicologico.
Leao flop
La rosea oggi parla di "Leao flop" ed effettivamente non si può salvare la prestazione del portoghese, numero 10 rossonero. Come contro la Roma non incide, se non nei minuti finali quando viene ricollocato a sinistra e riesce a buttare qualche palla pericolosa in mezzo. La colpa non è solo sua: la posizione in campo da unica punta non lo ha aiutato. Da numero 9, un ruolo che non faceva da tempo immemore, Leao è rimasto avulso dalla manovra per quasi tutta la gara, almeno finchè non è stato spostato nella sua zona di competenza. Una mossa avventata quella di Pioli che ha costretto il suo miglior giocatore a toccare zolle di campo non sue. Chiaro che poi da uno come Leao, in partite così e in momenti della stagione di questo tipo, ci si aspetta sempre qualcosa in più sotto il profilo dell'atteggiamento. E ieri è mancato, come del resto è mancato a tutta la squadra.
Tristezza ed espulsioni
Non è l'unico top che ieri sera ha bucato. Mike Maignan è apparso sulle gambe nel momento del gol di Thuram e anche Tomori ha mantenuto una prestazione di livello molto confuso, come a Roma. Ma a livello mentale forse hanno deluso più di tutti sia Theo Hernandez che Davide Calabria che si sono guadagnati due espulsioni, che li terranno fuori dalla partita contro la Juve di sabato, nei minuti finali: nella concitazione di una partita così importante a livello psicologico ci può anche stare ma da due senatori dello spogliatoio ci si aspettava nervi più saldi. Infine c'è il caso Olivier Giroud: ieri è stato più spettatore che protagonista, partendo dalla panchina. Il suo ingresso ha aggiunto qualche preoccupazione in più per la difesa nerazzurra ma nel complesso non è riuscito a cambiare granchè. L'immagine a fine partita è di un Giroud triste e sconsolato che sa probabilmente che questo sarà stato l'ultimo derby: dal punto di vista dell'impegno e dell'applicazione, anche nelle giornate storte, non si è mai tirato indietro ma l'anno prossimo il Milan dovrà farcela senza di lui.