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Gazzetta - Maignan fa le parate, Camarda fa la storia, il Milan fa tre punti

di Francesco Finulli

Non è stato un bel Milan, ma è stato un Milan vincente. Questo basta, soprattutto se i rossoneri non vincevano in campionato da quasi due mesi: per l'esattezza 49 giorni (ultima gioia il 7 ottobre, contro il Genoa). Una vittoria di sofferenza che porta tre punti fondamentali che fanno respirare Pioli e gli permettono di recuperare punti su Inter o Juve, magari anche su tutte e due. I protagonisti della serata sono tre: Maignan, Theo e Camarda.

San Mike

La Gazzetta dello Sport questa mattina chiude il suo pezzo dedicato alla partita scrivendo: "Contro il Dortmund servirà tanto di più non basterà votarsi a San Maignan". Ieri più che il mantello del supereroe, il portiere rossonero ha indossato l'areola della santità con due interventi prodigiosi che hanno salvato la porta rossonera e quindi il risultato. L'ultimo, arrivato praticamente a tempo scaduto, è stata una classica parata alla Mike: purto istinto, di faccia, sulla linea di porta. Una prestazione monstre per il portiere francese, che pure nel corso del secondo tempo aveva concesso qualcosa con i piedi a causa di una condizione fisica che non è parsa eccezionale: i tifosi hanno tremato quando Maignan è rimasto fermo a terra per circa un minuto. Alla fine però, come succede ogni anno da quando è arrivato, sui tre punti del Milan le mani di Mike sono l'autografo più grande.

Reazione e storia

In una partita in cui il Milan ha sofferto, forse un po' più del dovuto ma quantomeno rimanendo compatto e portando a casa il risultato, sono da segnalare due aspetti importanti: la reazione di Theo Hernandez e il capitolo storico scritto da Francesco Camarda. Il terzino francese fa una buona prova difensiva ma soprattutto si guadagna e trasforma il rigore con freddezza, un tiro che alla fine fa la differenza tra Milan e Fiorentina nei novanta minuti. Far ritrovare la fiducia a un giocatore come Theo è cruciale e ieri può esserci stato un passo giusto in questa direzione. E poi l'esordio di Camarda, salutato da un'ovazione del pubblico: il ragazzino va lasciato crescere in serenità. nel settore giovanile, ma intanto la sua soddisfazione della presenza più giovane della storia in Serie A l'ha fatta e può essere uno sprone a migliorarsi. Come si dice in questi casi, sky is the limit.


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