Gazzetta - Kjaer leader nel post partita: ora anche i "giovani" lo diventino
Fatta eccezione per Stefano Pioli, l'unico altro tesserato del Milan che si è presentato ai microfoni nel post partita di Riyad è stato Simon Kjaer. Non è la prima volta che il centrale danese si presenta davanti alle telecamere dopo una prestazione negativa dei rossoneri e anche ieri lo ha fatto, nonostante la brutta gara sua e della squadra intera, dimostrando ancora una volta spiccate doti da leader, forse ciò che manca un po' al Milan in questo momento.
Mea culpa
Come riporta la Gazzetta dello Sport questa mattina, Simon Kjaer si è presentato ai microfoni e ha pronunciato parole oneste e molto lucide, ben consapevole della prestazione negativa che tutto il Milan aveva offerto, senza cercare scuse o alibi. "Siamo partiti male, poi è diventata davvero difficile. Loro sono bravi in quello che fanno, ma stasera non abbiamo messo la prestazione per meritare la vittoria. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi". In rappresentanza dello spogliatoio ma anche della difesa che, ormai, sembra davvero irriconoscibile. Tatarusanu è stato battuto sempre in questo 2023: per l'esattezza 9 volte in cinque partite, 18 in 8 se si considerano le amichevoli di dicembre (in cui ha giocato anche Mirante). Un ruolino di marcia che preoccupa ma avrebbe già dovuto preoccupare prima del Mondiale quando già qualche crepa si era vista. La difesa che aveva fatto le fortune dei rossoneri nella seconda parte di stagione l'anno passato, oggi, non c'è più.
Nuovi leader
Kjaer si è presentato ai microfoni a fine partita come un leader, nonostante una prestazione non positiva, ma i tifosi sono abituati a vederglielo fare e lui è abituato a farlo: ne ha viste troppe e ha carisma, non per nulla è il capitano della sua Nazionale. Dalle dichiarazioni del danese si può approfondire anche un altro tema importante: "Il discorso dei giovani è finito. Dobbiamo crescere e prenderci le nostre responsabilità, non abbiamo messo la nostra impronta. Dobbiamo solo imparare". Parole chiare che sono rivolte anche ai suoi compagni con meno primavere sulle spalle e su cui il Milan conta tanto tecnicamente. Kjaer, Ibra, Giroud e molti altri non saranno eterni e forse ciò che serve alla squadra rossonera è proprio un cambio della guardia con i giocatori più giovani che facciano definitivamente il salto di qualità e diventino leader, sulle orme dei veterani. Il Milan ha tanti elementi a cui affidarsi e che hanno fatto intravedere di avere carisma in più occasioni: da Tonali a Theo, passando per Calabria, Bennacer, Tomori e non solo. Per fare il salto, però, serve uno switch mentale.