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Gazzetta - Gullit: "Milan da scudetto. Ibra dirigente mi piace moltissimo, Morata grande acquisto"

di Francesco Finulli

Nella giornata di oggi, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, è stato intercettato l'ex calciatore rossonero Ruud Gullit, oggi commentatore televisivo in Olanda e membro della Laureus Academy. Con l'ex campione rossonero la rosea ha parlato soprattutto di Milan e dei giocatori e dei protagonisti che potranno fare la differenza in questa stagione per il Diavolo. Di seguito alcune delle due dichiarazioni più importanti rilasciate nell'intervista.

Milan da scudetto

Alla domanda sulle possibilità del Milan di vincere lo scudetto, Gullit non esita nemmeno un secondo: "Parlo da tifoso e dico sì. Ciò premesso, credo che non sia giusto mettere pressione a questo gruppo che nelle ultime due estati ha cambiato quasi due terzi della rosa, oltre all'allenatore che ha un modo diverso di giocare rispetto al predecessore". Da qui non poteva mancare una battuta su Paulo Fonseca e il suo lavoro fino a questo momento: "Il suo è un calcio... ambizioso: certi risultati li raggiungi più facilmente con il gioco e lui sta puntando su quello. Ci vuole un po' di tempo per trasmettere le sue idee alla squadra, ma la strada mi sembra quella giusta come testimoniano i tre successi di fila in campionato". Tra questi anche il derby contro l'Inter: "Successo meritato perchè nella ripresa il Milan è venuto fuori con carattere e ha imposto il suo gioco". E sulla Champions, dopo due sconfitte in altrettante partite, aggiunge:  "La nuova formula ti dà la possibilità di rimontare. Il calendario del Milan era obiettivamente complicato: trovarsi di fronte il Liverpool e il Leverkusen per una formazione che lavora insieme da neppure tre mesi, non è il massimo".

Morata e Ibra

Parlando poi dei singoli, Gullit ha speso ottime parole per Alvaro Morata, nuovo centravanti rossonero: "Un grande acquisto, un attaccante che sa far gol, ma che i compagni devono mettere nell condizioni di poter far male. Lui il suo contributo lo dà sempre perché svaria per tutto il fronte offensivo e apre gli spazi. Uno così fa sempre comodo e può risolvere tanti problemi". Contestualmente Gullit critica Joshua Zirkzee, suo connazionale che era destinato al Milan in estate prima di scegliere il Manchester United: "Avrebbe fatto meglio a dire sì al Milan. Conosceva la Serie A e per la sua maturazione gli sarebbero state molto utili un altro paio di stagioni in questo torneo ma in un top club come il Milan. Adesso invece è in una società che ha tanti problemi e che non facilita la sua crescita: allo United è dura far bene in un simile momento storico". Un altro connazionale invece, Tijjani Reijnders, è titolarissimo rossonero: "La scorsa stagione ha avuto una crescita incredibile, sotto l'aspetto della personalità e del rendimento, e poi ha disputato un grande Europeo con l'Olanda. E' un elemento chiave per il Milan e la nazionale olandese". A chiudere un giudizio positivo su Zlatan Ibrahimovic come dirigente: "Mi piace? Moltissimo. Ibra era un calciatore diverso dagli altri e adesso è una persona... diversa dalle altre. Non è convenzionale nel modo di comunicare, ma sicuramente i suoi atteggiamenti aiutano a togliere pressione alla squadra. Non fa mai niente di casuale e le sue conferenze stampa non sono noiose. Il mondo del calcio ha bisogno di lui com'è. Anzi di Ibrahimovic ne servirebbero altri. Soprattutto perché è competente e il talento lo riconosce a prima vista. Sono convinto che al Milan farà un bel lavoro: voleva sempre vincere e adesso non credo abbia cambiato mentalità".


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