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Gazzetta - Finalmente Milan: ecco la prima vittoria. La svolta con Leao fuori

di Lorenzo De Angelis

Considerata la classifica ed i risultati delle prima due, ieri sera per il Milan contava vincere, il come era semplicemente un di più che avrebbe potuto, o meno, alimentare discussioni. C'è da dire che la formazione di Paulo Fonseca non ha sicuramente brillato (anche perché in 10 contro 11 non esiste che ti fai recuperare), ma l'importante erano i tre punti per alimentare la speranza qualificazione diretta agli ottavi di finale o il "paracadute" dei playoff. E così è andata. 

Ovvio, il come in realtà è da analizzare per bene, anche e soprattutto perché, scrive questa mattina La Gazzetta dello Sport, il Milan pare essersi sbloccato nel secondo tempo dopo l'1-1 e l'uscita dal campo di Rafael Leao. Bocciare la prestazione del 10 rossonero, comunque, sembra essere piuttosto eccessivo, anche perché l'occasione di riscatto, il portoghese, non l'ha fallita né tantomeno sfruttata al meglio, ma c'è da cogliere un'immagine emblematica che non è passata inosservata e che per la rosea rappresenterebbe essere l'inizio di una "geografia" nel Milan, o meglio, la fine dell'era Leao. 

Sostituito, nel mentre sfilava alle spalle della porta difesa da Mignolet, la formazione rossonera tornava in vantaggio grazie a Reijnders su assist di chi lo aveva sostituto pochi secondi prima: Okafor. Il portoghese si è limitato ad alzare le braccia al cielo in segno di esultanza, ma nulla di più, continuando poi la sua camminata verso la panchina. 

Adesso, continua La Gazzetta dello Sport, non si sa come andranno a fine le cose fra il Milan e Leao, ma una cosa è certa: la geopolitica rossonera è oggi diversa. Il fulcro, l'anima, l'epicentro del gioco del Diavolo non sono più Theo Hernandez e Leao come nell'anno dello Scudetto, bensì Pulisic e Reijnders. Okafor e Chukwueze stanno prendendosi (finalmente) le fasce con Fofana, ieri tutt'altro che impeccabile, imprescindibile. In tutto questo c'è da aggiungere anche il giovane Camarda, che ieri è diventato l'italiano più giovane ad esordire mai in Champions League, ma anche il marcatore, se non fosse stato per una questione di centimetri. 

Un altro Milan sembra possibile e va dato atto a Paulo Fonseca di averlo capito. 


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