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Fuori le mele marce, Allegri ora ha il suo gruppo

di Luca Guazzoni

Fuori le mele marce. Così il Conte Max ha fatto di necessità virtù. L’acciuga livornese ha dovuto eliminare i senatori prima dell’estate – ecco, forse farlo tutti insieme non è stato particolarmente illuminato – e dopo si è trovato a fare i conti con personaggi scomodi quanto scontenti. E se rinunciare a Ibrahimovic – con Thiago incluso nel pacchetto – è stato tecnicamente doloroso quanto una coltellata nello sterno, rinunciare a Cassano è stata una benedizione. A detta di tutti.

Perché Zlatan è giocatore vero, a tutto tondo. E, effetto collaterale, è anche l’egoista più egocentrico della storia del gioco. Uno che spacca lo spogliatoio a suon di brontolii, figli del suo dannato complesso di superiorità. Uno che ti rimbrotta a voce e qualche volta anche fisicamente – Nenè e Onyewu possono far da testimoni -. Mentre Fantantonio è un disturbatore. Uno che non fa concentrare i compagni a furia di scherzi, battute e sfottò. Praticamente si comporta come Paolini con il compianto Frajese. In meno di 20 giorni ha già strappato la carne di dosso a Zanetti e Cambiasso – due che fanno della professionalità un mantra – costringendo Stramaccioni ad un lavoro di mediazione intensivo.

Un compito che Allegri – fortuna sua - non ha più. Lo insegna Marcello Lippi e la Nazionale del 2006. Non vince sempre la squadra più forte, ma per vincere bisogna remare tutte nella stessa direzione. Senza mele marce.


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