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Forza Rino!

di Matteo Calcagni
Pietro Mazzara

"Mi vedrete ancora, come calciatore o come altro...". Si è chiusa così, con questo messaggio, la conferenza stampa di Rino Gattuso. Il centrocampista, vice-capitano della truppa di Allegri, sta combattendo contro un "nemico invisibile", come lui stesso ha definito la paresi al sesto nervo cranico che lo sta attanagliando. Rudy Tavana, medico sociale rossonero, ha spiegato con estrema lucidità la condizione del mediano calabrese, cercando di fugare i tanti dubbi che erano insorti nelle ultime settimane. Gattuso, che ha voluto omaggiare lo sfortunato Simoncelli, è sembrato il solito guerriero: nel suo volto è trasparsa la voglia di guarire, di tornare al massimo, prima come uomo e poi come calciatore. L'iter da percorrere non sarà certamente breve: altri quattro mesi di monitoraggio e, se il problema non regredirà spontaneamente, si procederà con l'intervento chirurgico. Difficile rivederlo in campo in tempi brevi ma, come dichiarato dallo stesso Rino, il primo pensiero va alla vita quotidiana, poi (giustamente) viene il calcio. Il resoconto delle problematiche è stato chiaro e piuttosto inquietante. Gattuso, se sprovvisto di occhiali, vede doppio e qualsiasi normale azione è compromessa: dalla guida alla TV, passando per semplici operazioni davanti al computer. Malattie gravi sono state escluse e, per fortuna, la situazione dell'indomabile incontrista non è allarmante: il futuro è tuttavia incerto, soprattutto in termini calcistici. Il Milan è con Rino, e lo aspetterà come ha sempre fatto con quelli "di famiglia", a prescindere da quando e come il numero otto farà il suo ritorno. Tutti ci auguriamo di vederlo ruggire nuovamente in campo, magari già nel finale di stagione, ma la prima speranza è che il suo problema rientri e che possa tornare rapidamente ad una vita normale. "Non accettavo che finisse così e non l'accetto tutt'ora. - Ha ribadito il vice-capitano - La vita continua, ne uscirò forte più di prima". Tutti i nostri migliori auguri vanno a Gattuso, impegnato in una delle partite più difficili ed impegnative della sua vita.


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