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Forza, passione e realizzazione. 11/11/11, Rivaldo/Ibra/Drogba?

di Francesco Specchia

A 11 passi dal gol. Un cerchio bianco su cui posizionare il pallone prima di guardare negli occhi l'arbitro e attendere quel fischio. A 11 passi dall'essere protagonista in positivo o negativo. Basta poco che ce vo'. Oggi è un giorno particolare, un giorno che capita una volta ogni cento anni. L'11.11.11. Il numero 11 nel calcio è il numero per eccellenza, tanti infatti sono i calciatori che scendono sul terreno di gioco. Un tempo, quando si giocava da bambini e regnava il 4-4-2, l'undici era l'ala sinistra, il numero non era una stampa sulle spalle, ma un ruolo, un modo di giocare. Al mister distribuendo le maglie nello spogliatoio bastava dire il numero per essere a posto con la coscienza. Dato il numero davi anche disposizioni tecnico-tattiche. Oggi il marketing impone nome e numero e da quando la storia del calcio ha introdotto questa novità, sono molti i campioni ad avere sulle spalle quel doppio 1. La stagione 95/96 fu l'ala per eccellenza, Roberto Donadoni. Da un opposto all'altro. L'anno successivo a testimonianza del tempo che passa Alessandro Costacurta indossa un numero inusuale per un difensore. Dopo di lui altri dieci ad indossare la maglia numero 11. Da Ganz ad Andersson passando per Josè Mari e Aliyu Datti. Nel 2002 acquista prestigio andandosi a stampare sulle spalle importanti di Rivaldo. Per due stagioni la numero 11 è esclusiva del talento ex Barca. Ecco che da trequartista l'11 si trasforma in numero del bomber, Gilardino, Borriello ed Huntelaar fino al numero 11 attuale. Il numero 1. Zlatan Ibrahimovic.
11 vuol dire passione nel cristianesimo, realizzazione nella cabala e forza nella magia. Passione, realizzazione e forza, tutte caratteristiche appartenenti al numero 11 rossonero.
Non si guarda solo al passato, nella finestra di gennaio si affacciano altri numeri 11. Il numero 11 di Didier Drogba, Amauri e Maxi Lopez...


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