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Fonseca pazzo di Morata. Alvaro leader ma mancano i gol: il Real un'occasione

di Francesco Finulli

Solitamente è rato che qualche allenatore, di sua spontanea volontà, si metta a parlare dei singoli, nel bene e nel male. Ieri sera, invece, dopo la vittoria di misura sul campo del Monza, il tecnico rossonero Paulo Fonseca ha elogiato in lungo e in largo Alvaro Morata, sottolineando l'importanza del suo lavoro: "Ma quello che Morata fa per la squadra, come ha giocato, per me è stato magnifico. Senza dubbio è stato l’uomo della partita". Un endorsement di un certo tipo per il centravanti spagnolo, sempre più leader dello spogliatoio.

Uomo chiave

Per il suo gioco posizionale, Fonseca e il Milan hanno voluto un attaccante che potesse aiutare la squadra nel giro palla. E Morata in questa sua prima parte di esperienza rossonera sta facendo questo: si muove come una sorta di regista offensivo, sta pochissimo in area di rigore e viene a giocare il pallone quasi sulla linea del trequartista (quando ha giocato con un'altra punta, spesso ha agito lui in quel ruolo). Così facendo non solo dà respiro alla manovra ma riesce anche ad aprire gli spazi per i diversi giocatori rossoneri che dalle fase o da centrocampo hanno la capacità di inserirsi. Un lavoro prezioso che sta aiutando il Milan a crescere nella manovra offensiva, su questo non c'è dubbio. Così come non c'è dubbio sulla leadership di Morata, mai domo e sempre alla ricerca del pressing, dell'avversario, del pallone.

E i gol?

Nonostante si debbano riconoscere alcuni benefici che Morata sta portando al Milan, è necessario anche sottolineare quelle che sono anche le sue mancanze. Nello specifico il centravanti spagnolo ha un evidente problema con il gol. Il numero 7 ha giocato 11 gare stagionali ma ha trovato la rete solamente in due occasioni, entrambe in campionato contro Torino e Lecce. Benissimo il lavoro al servizio della squadra encomiabile, ma non va dimenticato che è anche il terminale offensivo del Milan, è la punta e deve segnare. Dunque Alvaro e Fonseca, con tutta la squadra, devono lavorare su come rendere più pericoloso sotto porta l'ex Atletico Madrid. E uno stimolo importante può essere già la notte di Champions League contro il Real Madrid, dove Alvaro sarà un grande ex molto atteso e competizione nella quale deve essere determinante. Il profumo dell'aria di casa, chissà, potrebbe fargli bene.


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