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FOCUS MN - Krunic unico regista? Che ruolo per Musah? E Loftus e Reijnders? Guida al nuovo centrocampo del Milan

di Manuel Del Vecchio

Il tema che scalda il dibattito all'interno del mondo Milan, tra tifosi ed addetti ai lavori, è sicuramente quello che riguarda il centrocampo della squadra di Pioli. In particolare, il ruolo del "regista davanti alla difesa". I calciatori arrivati fino ad oggi dopo la cessione di Tonali, Loftus-Cheek, Reijnders e prossimamente Musah, sono tutti profili validi ed intriganti. Ma sono anche profili che, almeno ad un'analisi un po' superficiale, possono sembrare simili tra loro. Tutti e tre box-to-box, tutti e tre sicuramente votati all'attacco. E in regia chi ci va? Al momento il designato è Rade Krunic, che da quando è al Milan ha svolto più e più ruolo. Da qui domande e dubbi: il bosniaco è l'uomo giusto per una posizione così delicata?

È necessario fare un passo indietro e analizzare come il ruolo del regista, nel modo più classico di intenderlo, ormai da anni non esiste più. O meglio, non come negli anni ci si è abituati ad inquadrarlo. Il calcio è andato verso una direzione ben precisa che tende a premiare in modo particolare l'aspetto fisico del gioco; poi, più il livello si alza, più è importante riuscire ad avere calciatori di qualità superiore. Qualità nei piedi, nelle giocate e nelle scelte: caratteristiche che permettano di creare un sistema che renda fluida ed efficace l'uscita del pallone. Tutti i centrocampisti "titolari" devono sapere ricevere sotto pressione, leggere gli spazi e avere la capacità di dare il via alla manovra, ognuno con le proprie caratteristiche. Basta ricordare il centrocampo di una delle squadre più forti e vincenti degli ultimi anni, ovvero il Real Madrid di Modric, Casemiro e Kroos, con il brasiliano in posizione centrale svestito dei compiti di regia, affidata a due fuoriclasse come Modric e Kroos (dovrebbe essere inutile specificarlo, ma non si può mai sapere: nessuno sta provando a paragonare i calciatori del Milan attuale a quei mostri sacri). Non è detto quindi che scenda sempre e solo lo stesso a prendere palla per il dare il via all'azione: ci saranno situazioni fluide, ma non squilibrate. 

Per quanto riguarda la regia "pura" bisogna staccarsi un attimo dalla concezione che il regista possa giocare solo davanti alla difesa. La superiorità numerica la crei sì col passaggio ma anche portando palla in avanti. Il Milan attualmente ha Loftus-Cheek a destra, vero e proprio trattore in mezzo al campo che fa della conduzione palla al piede in velocità uno dei suoi punti di forza, e Reijnders a sinistra, che fra i tre è quello con il tasso tecnico più elevato. Geometrie e personalità, il Milan lo ha scelto per questo: si è già visto un piccolo sprazzo contro la Juventus con quel filtrante per Giroud che aveva tagliato il campo e la difesa bianconera. Sarà l'olandese il play del Milan, anche partendo da una posizione più decentrata. Non è nulla di nuovo o rivoluzionario, in Europa è una soluzione che viene adottata da tempo. Tra l'altro, questo play decentrato è stato già proposto in passato da Pioli, con Tonali che spesso abbandonava la posizione centrale per andare ad "impostare" dalla fascia.

Sarà importante trovare equilibrio, per non avere più le voragini viste lo scorso anno in mezzo al campo. Krunic da questo punto di vista è una "certezza", molto bravo tatticamente e sa già cosa vuole mister Pioli. Loftus-Cheek è box to box nel vero senso del termine, da un'area all'altra: addirittura ha giocato anche come difensore in carriera. E qui entra in gioco Yunus Musah, un piccolo jolly: il Milan lo considera un gran talento da indirizzare verso la giusta direzione. Per alcune caratteristiche fisiche e di intensità può ricordare il primo Kessie dell'Atalanta. Grande fisicità, grande intensità e grande ritmo. Nelle idee di chi ha costruito la rosa potrà essere molto utile in fase di interdizione e di ripiegamento.

Per la dirigenza e per Mister Pioli il centrocampo dovrà essere intenso e verticale, ma non frenetico. Compiti precisi, intercambiabili, ma ben definiti. Uscite pulite, anche sfruttando la grande abilità con i piedi di Maignan, e scelte intelligenti per sfruttare al meglio le caratteristiche dei centrocampisti. Che poi dovranno innescare una batteria offensiva che quest'anno, soprattutto sugli esterni, sembra essere più scoppiettante che mai. Tante alternative di gioco, ma ben inquadrate: quest'anno Pioli ha a disposizione del materiale davvero interessante su cui costruire. Con Reijnders sicuramente centrale, ma non come posizione.


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