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Finalmente Urby

di Stefano Maraviglia

Arrivato al Milan come duttilissimo e conteso jolly della sinistra, Urby Emanuelson ha faticato più del previsto per imporsi alle attenzioni della critica, anzi per conquistarne i favori. Spesso schierato da Massimiliano Allegri in un ruolo non suo, l'olandese ha stentato sin dalle prime apparizioni in maglia rossonera, destando grande curiosità mista a scetticismo. "L'ennesimo bidone oranje", era questo il sentore di molti, memori delle deludenti comparsate dei vari Kluivert, Bogarde e Reiziger. Il tempo e la massima fiducia concessagli dal tecnico (che da titolare o da riserva, lo considera sempre uno dei più importanti giocatori in rosa), ha incentivato Emanuelson aiutandolo nella crescita individuale e, nell'incremento di un rendimento diventato assolutamente importante. Quello che sembrava un oggetto misterioso si sta rivelando oggi, un giocatore quanto mai utile, in grado di ricoprire più ruoli e offrire un ottimo apporto, anche in fase offensiva. Approdato a Milanello come tuttofare della corsia mancina, l'ex Ajax si è imposto anche in qualità di trequartista, ruolo non del tutto congeniale alle sue caratteristiche tecniche, ma ricoperto con ottima riuscita, soprattutto da quando gli è stata concessa maggiore libertà d'azione. Il 26enne di Amsterdam è un giocatore che fa del passo e della velocità le sue armi migliori, limitarlo nella zona centrale presidiata da avversari, non poteva giovare nè a lui, nè alla manovra. Averlo sgravato della posizione fissa e schierato in una sorta di tridente, ha aiutato Urby nella sua evoluzione e i risultati, soprattutto personali, sono stati ben evidenti. Il Milan del nuovo corso deve ripartire anche da lui, soprattutto se l'allenatore opterà per un tridente o qualcosa di molto simile.


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