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Figuraccia scongiurata, qualificazione più vicina: Milan da rivedere ma alla fine cala il tris

di Gaetano Mocciaro

L'importante è aver portato a casa i tre punti, che ci avvicinano all'obiettivo minimo dei playoff e che mantengono viva la speranza di accedere direttamente agli ottavi di finale. Ma vincere 2-3 contro la cenerentola di Champions League deve far riflettere. Impantanati sull'1-1 fino al 68' e i rossoneri sono stati incapaci, una volta subito il pari, di reagire dando l'impressione di poter regalare una serata storica allo Slovan Bratislava, all'esordio in Champions League e che prima di affrontare il Diavolo aveva il seguente score: zero punti, 2 gol fatti e 15 subiti. E nemmeno contro squadroni, perché Celtic, Girona e Dinamo Zagabria non possono essere considerati tali.

La vittoria non deve far passare in secondo piano i problemi emersi in questo Milan, palesati nel surreale primo tempo al quale abbiamo assistito. Due contropiedi due subiti, uno con Pavlovic che salva a Maignan già superato, l'altro invece andato a segno e che vale il provvisorio 1-1 e dove la difesa è piazzata malissimo concedendo oltre metà campo agli slovacchi. Cose già viste nelle precedenti uscite rossonere e sulle quali non è stato posto rimedio. Ma anche la scelta di lasciare inizialmente in panchina un Rafa Leao in forma, in una partita fondamentale per tentare l'assalto diretto agli ottavi, salvo poi tornare sui suoi passi. Per la cronaca il numero 10 verrà eletto a fine gara "Player of the match".

Fonseca si è presentato a Bratislava con sette cambi rispetto all'inguardabile 0-0 contro la Juventus. Senza Alvaro Morata c'è Tammy Abraham che ha dato ottime risposte, fornendo l'assist per Pulisic, il velo che ha portato al gol di Leao e infine segnando il gol del momentaneo 1-3. Decisamente meno bene Calabria, specie in occasione del gol del momentaneo 1-1, così come Chukwueze e un Okafor che dopo 45' ha fatto rimpiangere immediatamente Leao. Entrato in campo a inizio ripresa e provvidenziale. Pavlovic si è visto infilare in contropiede in un'occasione ma è stato bravissimo a metterci una pezza, Theo è stato sottotono così come Reijnders non è stato ai suoi soliti livelli. Bene Fofana, che ha inventato lo splendido assist per l'1-2 di Leao al 68', svoltando una partita che rischiava di finire nello psicodramma. Come sempre fondamentale Pulisic, che ha aperto la partita al termine di una bella ripartenza. Senza Capitan America il Milan perde la luce. 

Lo Slovan merita gli applausi per una partita giocata con buon senso, sfruttando le debolezze rossonere, colpendo in contropiede e chiudendo le linee di passaggio. Gli slovacchi pagano una mediocrità tencica evidente, che li porta ad essere quasi degli intrusi nel massimo torneo europeo. Il gol dell'1-3 ne è l'esempio, con l'ex spezzino Strelec che passa la palla ad Abraham che da due passi ringrazia e segna. I tifosi di casa in compenso si sono goduti il capolavoro di Nino Marcelli, nome e cognome italiano ma di fatto slovacco a tutti gli effetti. Serve a creare il pathos negli ultimi 2 minuti più 4 di recupero.

Alla fine, però, contava vincere. E le vittorie in Champions sono tre consecutive. Ora sguardo alle altre e testa all'Empoli in campionato. Prossimo impegno europeo l'11 dicembre a San Siro, contro lo Stella Rossa: sulla carta c'è una grossa possibilità di avvicinarsi alla qualificazione. Serve però una prestazione migliore di questa.


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