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Esperimenti finiti, è il momento di dare un'anima al diavolo

di Emiliano Cuppone

Il Milan ed il suo allenatore si presentano alla difficile sfida di Parma con il morale in netto rialzo, la vittoria interna con il Cagliari sembra aver ridato fiducia alla squadra, il tecnico tornerà in panchina dopo la squalifica e proverà a ripetere quanto di buono mostrato mercoledì, cercando di limare gli aspetti ancora negativi di una squadra che ha convinto a metà.
E’ il momento di porre fine ad esperimenti e tentativi, di trovare la quadratura di una squadra che ha bisogno di certezze per ritrovare la retta via in un campionato partito a dir poco male. Il sentiero tattico sembra essere tracciato, si continua a battere sul 4-3-3, modulo che ha convinto di più rispetto al classico 4-3-1-2 allegriano, si punta ancora su Giampaolo Pazzini come vertice alto e si lancia Bojan.
In un contesto del genere il ruolo di Kevin Prince Boateng sembra essere segnato, il ghanese deve tornare a fare la mezz’ala, agire in mediana e mettersi al servizio di una squadra che ha bisogno della sua grinta e della classe innata che lo contraddistingue. Il numero 10 rossonero deve ritrovare le dimensioni di una zona di campo che ha ricoperto spesso in carriera, dimenticarsi i movimenti da trequartista, senza accantonare del tutto l’attitudine all’inserimento, ma garantendo più equilibrio e maggiore attenzione tattica in fase di non possesso.
Se Boateng potrebbe essere l’ultimo “esperimento”, se si può definire tale il tentativo di riportarlo al suo ruolo naturale, il resto della formazione dovrebbe essere una conferma. A partire dal modulo, lasciando sullo sfondo le speranze di Galliani di rivedere il 4-2-fantasia di Leonardo, per terminare con gli uomini. Il diavolo ha bisogno di un’anima, di una formazione tipo che possa garantire continuità e dare fiducia agli uomini in campo, bisognosi di meccanismi oleati e di trovare il gioco a memoria che sino a qui è mancato in casa rossonera. Si riparte da Mexes e Bonera in difesa, ottimi contro il Cagliari, affidabili ed esperti al punto da rasserenare tutta la squadra. Va confermato Mattia De Sciglio a sinistra, dopo la buona prova di San Siro, il ragazzino ha bisogno di trovare le distanze sul lato opposto del campo, ha bisogno di fiducia e di macinare chilometri su quella fascia tutta nuova per lui. A centrocampo non si può prescindere da Montolivo, l’architetto della manovra rossonera, e si deve puntare su De Jong, calato sempre meglio nella nuova realtà e finalmente convincente contro il Cagliari. In avanti, inutile dirlo, non si può rinunciare all’El Shaarawy di quest’ultimo periodo, a tratti devastante, il Faraone è l’uomo più in forma e quello che sembra poter fare la differenza.
Conferme ed ultimi aggiustamenti, in attesa di riavere a disposizione Alexandre Pato, Massimiliano Allegri deve battere deciso la strada intrapresa, trovare meccanismi collaudati e, soprattutto, dare continuità di risultati alla vittoria di mercoledì sera. Il diavolo deve confermarsi sotto alcuni profili e migliorarsi nel gioco, ritrovare brillantezza e riconquistare un pubblico che ha preso con un certo scetticismo la prima vittoria interna, semplicemente deve tornare ad essere il Milan.

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