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ESCLUSIVA MN - Tarquinio: "Nessuno in rosa può sostituire Pirlo"

di Claudio Sottile

Per chi era volto di Milan Channel prima, e apprezzata bordocampista di SKY SPORT ora, non può essere difficile smascherare le marachelle rossonere. Sempre a contatto col rettangolo verde, con i sospiri e gli sguardi al cielo.
Alessia Tarquinio è questo e tanto di più, come il Milan del resto per sua stessa ammissione. In ESCLUSIVA per MN la giornalista nata lo stesso giorno e mese di Urby Emanuelson.

Milan sconfitto a Torino, più nettamente di quanto non dica il risultato: cronaca di un “massacro” annunciato?
“Non annunciato e non prevedibile. Partite come Juventus - Milan hanno una storia a parte nel film del campionato. Molto spesso più che gli uomini, gli schemi, sono le motivazioni a fare la differenza. Ecco, a Torino la Juventus ne ha avute di più, e con delle gambe molto veloci! Il ritmo elevato, abbinato  al pressing asfissiante, ha immediatamente stroncato il Milan che ha subito e non è riuscito ad impostare e ripartire. Se poi gli uomini che solitamente sono un punto di riferimento hanno la serata storta, penso soprattutto a Seedorf e Ibrahimovic, c'è poco da fare”.

Pirlo in maglia bianconera e Nocerino con quella rossonera: c’è qualcosa che non va?
“È il mercato! Il Milan ha fatto una scelta decisa, sicuramente sofferta ma ponderata. Inutile rinnovare un contratto ad un giocatore considerato anziano... avessero, tutti i vecchietti, i suoi piedi! L'errore è pensare che la carta d'identità e il fiato possano valere più del talento. Nocerino è un buonissimo giocatore, più di rottura che di costruzione come Pirlo. Non gli si può chiedere di fare il regista, nessuno nella rosa del Milan può sostituire Andrea”.

Aquilani, acquisto più costoso dell’estate, è rimasto in panchina novanta minuti in una partita di cartello: bocciatura o equivoco tattico?
“Ecco, l'unico che può avvicinarsi per caratteristiche tecniche a Pirlo è proprio Aquilani. Ma evidentemente nell'idea di gioco di Allegri una figura così non serve. La scelta, tecnica, è stata quella di mantenere il solito modulo e gli stessi uomini con un centrocampo più muscolare. È troppo presto per parlare di bocciatura, anche se l'ex juventino potrebbe averla vissuta come tale. A risollevargli il morale ci penserà la Nazionale”.

Abbiati sta scalfendo le certezze costruite con coraggio e determinazione, il Milan ha un nuovo problema tra i pali?
“Vi stanno passando per la mente le papere di Dida eh... Mi sento di tranquillizzarvi. L’errore di domenica è stato solo un episodio. E poi sempre durante la partita con la Juve ha fatto delle belle parate. Abbiati è un grande professionista, ha passato dei momenti bui e ne è uscito più forte di prima. Diciamo che per quest'anno si è giocato il bonus”.

Il tener fuori Inzaghi dalla lista Champions significa averlo messo tra i partenti?
“Inzaghi è troppo legato al Milan e il Milan a lui. È impensabile credere che possa andare via o essere mandato via. Allegri ha dovuto fare una scelta e non l'ha potuta fare con il cuore ma con i dati alla mano. Non puoi inserire nella lista un giocatore che arriva da un lungo infortunio. Pippo troverà sicuramente il suo spazio”.

Il centrocampo pecca di piedi buoni, con il rientro in difesa di Mexes lo spostamento di Thiago Silva in mediana potrebbe rappresentare una soluzione appropriata per rinfrescare la manovra?
“È una alternativa di un certo livello. Thiago Silva è un giocatore che non sfigura in nessuna parte del campo, chissà che attaccante sarebbe. L’anno scorso contro il Tottenham ha dimostrato di poter contenere e impostare. Ha anche un bel tiro. Tuttavia la domanda a questo punto è: perché comprare dei centrocampisti per poi dover adattare un difensore?”.

Pato sta perdendo posizioni nelle hit di gradimento dei tifosi, afflitto dagli infortuni in serie e da continui blackout durante i 90’, vedi Napoli: resterà un incompiuto?
“Un tifoso del Milan deve chiedersi perché un ragazzo di ventidue anni subisca otto infortuni muscolari in due anni.  È difficile ritornare al top se hai sempre delle ricadute. Credo sia complicato anche da un punto di vista psicologico. La continuità è essenziale per qualsiasi calciatore, per un attaccante ancora di più. Ma di un giocatore cosi il Milan non può fare a meno. E quando tornerà, ricomincerà a segnare, e i tifosi, quelli che si sono raffreddati un po', si riaccenderanno di passione. Come quella che c'è tra Pato e la figlia del capo....”.
 


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