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ESCLUSIVA MN - Sorrentino: "Juventus decisiva per il Milan? No, è ancora lunga. Leao deve ancora esprimere il suo potenziale"

di Lorenzo De Angelis
Fonte: di Antonello Gioia

Stefano Sorrentino, ex portiere di Chievo Verona e Palermo, fra le altre, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it per parlare della sfida in programma domani pomeriggio a San Siro fra il Milan di Paulo Fonseca e la Juventus

Cosa ne pensi di questo campionato? Ti aspettavi un Milan così a rilento e un Napoli così veloce ad imparare i dettami di Conte?
"Il Napoli sì, perché conosco il mister e sinceramente non credevo che riuscissero. Da una parte si ma dall'altra ti dico che non così rapidamente. Questo fa parte un po' della sua impronta. Il Milan secondo me sta facendo bene, sta facendo ottime cose. È chiaro però che da qui secondo me a febbraio, marzo, bisogna capire determinate cose. Poi il Napoli non fa le coppe, e questo potrebbe essere un vantaggio. Le altre fanno le coppe e bisogna vedere anche quanto arrivano in fondo". 

Milan-Juventus è decisiva per i rossoneri?
"No, è lunga ancora. È lunga, molto lunga. Quindi non credo che sia decisiva. È una partita importante, ma poi alla fine tutte danno 3 punti, quindi tutte sono importanti. Alle volte si perdono campionati con gli scontri diretti con le piccole. Quindi chiaro che lo scontro diretto è importante, ma allo stesso tempo ti fa capire come rapportarti con certe squadre". 

Sulla sfida tra Maignan e Di Gregorio. Oggi chi prenderesti?
"Fare una scelta non è mai bello, perché parliamo di portieri completamente diversi. Maignan ha un'esperienza, arriva un percorso molto importante, portiere della Nazionale francese. Quindi ha un unicum importante. Di Gregorio è al primo anno in una big, al terzo in Serie A, quindi non si possono fare grandi confronti. È chiaro che sono due portieri affidabili in questo momento. Maignan per lo storico che ha e per il vissuto ha qualcosina in più". 

Per un portiere cambia tanto il modo di difendere di una squadra o le caratteristiche stesse dei giocatori?
"No, è un blocco unico. Poi è chiaro che viene messo in evidenza il fatto che magari uno prende più gol e meno gol, ma quello è un discorso diverso, è un discorso che si attacca in 11 e si difende in 11. Indipendentemente dal modulo che si attua o dei giocatori che si hanno. Quindi è chiaro che per vincere i campionati, per salvarti, devi avere una difesa che deve subire meno gol possibile. Questo è fuori dubbio". 

Come può aiutare uno spogliatoio aiutare un proprio compagno che sta attraversando un periodo difficile, come Theo?
"Parliamo di un giocatore che non riesce ad avere magari cinque giorni di vacanza consecutivi. Tra Mondiale, nazionale, squadra, è chiaro che può essere sottoposto un po' alla pressione. Poi dopo fa parte un po' anche della vita calcistica e credo che solamente lui sa cosa gli fa bene e quali sono gli aiuti che lo possono far tornare ai suoi standard, perché parliamo di un campione di primissimo livello. Quindi quando uno è un campione è campione anche per come si sa gestire e come sa gestire anche i momenti un po' più difficoltosi". 

Su Leao che idea ti sei fatto?
"Che deve ancora esprimere tutto il suo potenziale ancora. Solo lui può decidere e può cambiare la sua carriera, Può diventare uno dei giocatori più forti in circolazione, ma deve ancora convincersi di essere il più forte". 


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