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ESCLUSIVA MN - Bargiggia: "Ibra, dichiarazioni senza senso. Il silenzio del club dopo questo ko è assordante"

di Gaetano Mocciaro

Milan in grande difficoltà, arriva una sconfitta sulla carta prevedibile contro il Liverpool ma è sconsolante l'atteggiamento adottato dai rossoneri, che sembrano non riuscire a trovare una via di uscita. E ora c'è il derby. Ne abbiamo parlato col noto giornalista Paolo Bargiggia, in esclusiva per MilanNews.it

Dopo cinque partite il Milan si ritrova già contestato. Mai successo con questa rapidità, nemmeno con Giampaolo. Te lo aspettavi?
"Non mi aspettavo assolutamente un inizio di stagione del genere, perché il piano della società era abbastanza chiaro, sembrava avessero individuato tutti gli obiettivi di mercato. Fonseca è un allenatore con un calcio moderno propositivo che invece si sta rivelando un calcio insostenibile per il campionato italiano, perché la squadra ha zero equilibrio tattico e quindi vanno in difficoltà anche i giocatori più forti".

Fonseca appare in gran confusione, anche nelle risposte date ai giornalisti. Anche in campo si vedono gli stessi errori e sul modulo sembra continuare ad andare per la propria strada. L'impressione è che difficilmente vedremo la mano di Fonseca
"Anche le dichiarazioni dopo la partita di ieri dimostrano che lui è intestardito su questo modulo 4-2-3-1 e anche a domanda specifica di Boban ha fatto un giro del mondo per rispondere/non rispondere, però facendo capire che lui crede in questo modulo. Ma il problema è che non ha i giocatori per giocare in questo modulo e quindi la squadra è sempre in difficoltà. Poco migliori se sposti Reijnders in avanti per liberare la fantasia e Loftus-Cheek, che è più fisico, dietro. Il problema è che hai Pulisic e Leao che non ti danno un aiuto in quel senso lì, non si abbassano e non vengono dentro il campo. E quindi la squadra va sempre in difficoltà e viene sempre ribaltata dalle ripartenze degli avversari". 

Come valuti in generale la scelta di inizio stagione di Fonseca, quando erano disponibili tecnici come Conte o Tuchel pensando ai top, ma anche a Conceicao per un profilo internazionale in ascesa o De Zerbi: italiano, giovane e milanista?
"Su Conte non sono convinto. È stato un colpo di teatro di De Laurentiis, l'unico che potesse fare per far dimenticare le sciagure dell'anno scorso, ma Conte in effetti è un allenatore così ingombrante e con un passato recente negativo nei rapporti con i club che non l'aveva cercato nessuno. Il profilo di Tuchel non è stato preso in considerazione per gli eccessivi costi: bisogna valutare il compenso moderato che danno a Fonseca. Secondo me sono stati un po' incoerenti, perché se avevano scelto Lopetegui dovevano andare fino in fondo con lui senza farsi condizionare. E poi trarre delle conclusioni. Io avrei assolutamente provato a incontrare De Zerbi per capire le sue motivazioni e i suoi progetti. Fa anche lui un calcio offensivo e magari non equilibratissimo, però è un allenatore italiano che conosce le dinamiche e certi meccanismi. Conceiçao poteva essere valutato, ma io sarei andato su De Zerbi".

L'uscita di Ibrahimovic di ieri è stata "alla Ibra", senza giri di parole ha detto: "Sono il boss, comando io". A fine gara però, pur essendo il primo responsabile non ha messo la faccia. Come valuti tutta questa situazione?
"Trovo in generale sbagliato che una società che vuole essere moderna e al passo con i tempi non metta la faccia dopo una partita del genere e soprattutto dopo la contestazione dei tifosi. Non fosse altro che per una stagione di opportunità e strategia. Vai avanti con Fonseca fino al derby? Allora prova a compattare l'ambiente in questi giorni e difendilo. Poi se lo devi cambiare lo cambi, ma questo è un silenzio fin qui, ad oggi, veramente che fa un rumore assordante. Le dichiarazioni di Ibrahimovic nel pre-partita sono senza senso, fuori dal contesto. Uno show personale che mal si sposa con il ruolo che gli appartiene. Non c'entrano niente e farebbero ridere se la situazione non fosse così imbarazzante e grottesca".

Passando alla squadra, nel complesso c'è davvero poco da salvare. Qual è il problema più serio di questo Milan?
"Lo squilibrio tattico è il problema più serio di questo Milan che non può giocare a 2 in mezzo per le caratteristiche dei giocatori".

Ti ha convinto il mercato?
"Non mi ha convinto Morata, perché sei stato costretto a prendere Abraham alla fine. Hanno probabilmente provato con Osimhen ma senza avere la forza economica. Dopo questo avvio di stagione pensavo che il Milan fosse più convincente e che i tasselli inseriti potessero essere più funzionali a un progetto. Che però è un progetto sbagliato dal punto di vista tattico".

Ora il derby. Col Milan impaurito, contestato e reduce da 6 ko di fila nella stracittadina. Sconfitta già scritta?
"Non so se è una sconfitta già scritta, visti i precedenti. Anche se negli altri derby c'era Pioli. Visto lo squilibrio della squadra, visto come l'Inter diventa devastante giocando negli spazi e il Milan che ne lascia tanti, viste le motivazioni dopo lo stop di Monza sembra un risultato già scritto. Poi vediamo se Fonseca al di là delle dichiarazioni di ieri riesce a inventarsi qualcosa, qualche atteggiamento tattico e qualche giocatore diverso. Del resto ci vuole coraggio e fantasia, lo sta dimostrando Thiago Motta alla Juve con un turnazione di giocatori a volte anche sorprendente".

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Ep. 627 - L'ego di Ibra si gonfia mentre il Milan va a fondo
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