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Ecco il tanto sbandierato progetto: prestiti e parametri zero

di Riccardo Casali

Prima c’era Kakà. ''Non entra nessuno se prima non vendiamo nessuno'' era il leit motiv dalle parti di via Aldo Rossi. Una volta andato via il numero 22, ecco che il tormentone si è spostato su Robinho. Adriano Galliani, amministratore per la parte sportiva, ripeteva inesorabilmente ed instancabilmente la medesima tiritera: ''Il nostro mercato dipende da Robinho''. Ora che non vi è più nessun fardello a impedire il mercato rossonero, e con l’elezione di Carlo Tavecchio alla guida della Figc nessun pensiero per la testa dell’amministratore delegato rossonero, i tifosi del Diavolo sperano di non doversi accontentare dei parametri zero. Acquisti a costo zero che sono ormai la costante delle operazioni di mercato del Milan. A dispetto del tanto sbandierato ''progetto giovani''. Tralasciando l’argomento giovani, del progetto sembra non esserci traccia. Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo. Le cessioni di Kakà, Robinho, Constant hanno permesso al bilancio rossonero di tirare una boccata d’ossigeno. Più in ottica futuro che immediata a dir la verità. Solo la partenza di Constant, infatti, ha fatto entrare nelle casse societarie moneta sonante: circa 2,6 milioni di euro. Se da un lato gli addii di Kakà e Robinho non hanno portato denaro, dall’altro permettono un risparmio in ottica futuro non indifferente per il Milan di questi ultimi anni. I conti sono presto fatti: l’ex numero 22 era legato al Milan da un altro anno di contratto a quattro milioni netti. Risparmio totale di 8 milioni lordi. Robinho, invece, aveva ancora un biennale a 2,5 milioni netti. Risparmio totale, dunque, di 10 milioni lordi. Concludendo: tra denaro incassato, poco, e previsioni di risparmio in ottica futura le casse rossonero hanno tirato un sospiro di sollievo lungo 20 milioni di euro. Le cessioni, escludendo dal conteggio i prestiti (e la compartecipazione al pagamento dell’ingaggio di Matri al Genoa dopo l’investimento sbagliato del mercato scorso pesa eccome), finiscono di fatto qui. Passiamo agli acquisti. Adil Rami, dopo i sei mesi passati in prestito dal Valencia e un lungo tira e molla, è stato acquistato per 4,25 milioni di euro. Albertazzi è stato riscattato dal Verona, comproprietario del cartellino, per 501 mila euro. Agazzi, Diego Lopez, Alex, Armero e Menez sono giunti a parametro zero. Diego Lopez portiere titolare del Real di Mourinho, che lo preferiva nientedimeno che al mostro sacro Iker Casillas, può finalmente portare serenità nel ruolo. La difesa acquista in prestanza fisica e solidità immediata con l’arrivo del gigante Alex. Le esperienze al Psg e al Chelsea sono una garanzia in tal senso. Armero sostituisce Constant e dal punto di vista della cifra tecnica sicuramente il Milan non viene penalizzato. Menez è una scommessa che vale la pena di correre. Il francese, nella sua precedente esperienza italiana, ha mostrato degli sprazzi notevoli di talento. Giocate di qualità che devono essere abbinate alla continuità e alla costanza. L’ex Psg è un rebus che il Milan può vincere con il decisivo aiuto di Pippo Inzaghi. Ottime operazioni dunque dal punto di vista economico. Quello che non si capisce nel mercato dei parametri zero dei rossoneri è il filo conduttore della tanto sbandierata parola ''progetto''. A Diego Lopez, 32enne, è stato garantito un quadriennale da 2,5 milioni di euro netti. Esborso previsto per i prossimi quattro anni, bonus esclusi, è di 20 milioni lordi. Armero giunge dall’Udinese in prestito secco senza diritto di riscatto. Ciò significa che i rossoneri si sono garantiti un acquisto importante per quest’anno ma alla fine di questa stagione, comunque sia andata, il colombiano tornerà in Friuli. Il mercato della prossima stagione, quindi, ripartirà alla ricerca del laterale sinistro. Esattamente tra un anno si ripresenterà la grana Matri, di ritorno dal prestito al Genoa. Tanti grattacapi, insomma, che si vanno a sommare alle poche certezze esistenti. Un progetto denominato navigazione a vista.


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