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E se Reijnders inizia a segnare... Tijjani sempre più completo: è imprescindibile

di Francesco Finulli

L'importanza di Tijjani Reijnders per il Milan si legge tutta in un dato statistico abbastanza impressionante: dal suo arrivo in rossonero, su 63 partite giocate complessivamente dai rossoneri tra Serie A, Champions ed Europa League e Coppa Italia, l'olandese ha sempre giocato almeno 14 minuti in 61 di queste. Non è un caso che Pioli prima e Fonseca poi lo stiano mettendo al centro del loro progetto. E più passa il tempo, più Tijjani sembra esprimere tutto il suo potenziale.

Doppietta

Partiamo dalla fine. Nel tardo pomeriggio di ieri Reijnders ha segnato la sua prima doppietta con il Milan, trovando anche le sue prime gioie in Champions. Per il tipo di centrocampista che è, dotato di grande progressione palla al piede oltre che di un fine e calcolato tempismo negli inserimenti, l'anno scorso gli si era imputata un po' di mancanza di freddezza sotto porta. A riprova di ciò basta sottolineare che i due gol contro il Club Brugge rappresentano già la metà del suo score raggiunto la stagione passata, 4 reti. Va poi rimarcato come l'anno scorso in situazioni molto simili a quelle dei due gol di ieri, Reijnders sprecasse le opportunità o per mancanza di cattiveria nella conclusione o per mancanza di precisione: il fatto che ieri per due volte l'abbia messa dentro dimostra i progressi continui che l'ex AZ Alkmaar sta facendo da quando è arrivato.

Imprescindibile tra le linee

Al di là del miglioramento in fase realizzativa - che comunque potrebbe essere un plus mica da poco per il Milan - il rendimento generale di Reijnders sta crescendo partita dopo partita. Questo anche per come sta venendo utilizzato da Fonseca, probabilmente su ispirazione della sua posizione con la nazionale olandese. Ieri, per esempio, Tijjani ha giocato come mezzala, quello che sarebbe il suo ruolo naturale, forse per la prima volta da qunado è in rossonero. Questo ruolo da numero 8 - come lui stesso lo aveva definito in una recente intervista - gli permette di sfruttare le sue doti a 360 gradi: può inserirsi tra le linee avversarie scompaginandole; può aprirsi spazi in cui buttarsi palla al piede e non; ha compiti difensivi meno stringenti e vincolanti, che lo stancano anche di meno rispetto a quando è schierato in una linea a due con Fofana. Insomma in questa posizione di regista decentrato ma soprattutto di coltellino svizzero tra le maglie della squadra avversaria, Reijnders dà l'idea di poter crescere fino a diventare, potenzialmente, uno dei migliori nel suo ruolo.


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