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E ora non si cambi più...

di Matteo Calcagni

Urby Emanuelson, dopo non aver trovato spazio e continuità lo scorso anno, è stato utilizzato con frequenza da Massimiliano Allegri in questa stagione. Visti i diversi problemi accorsi a Kevin-Prince Boateng, oltre alle altre defezioni in fase offensiva, il tecnico livornese ha cominciato ad impiegare l'olandese come trequartista. L'ex lanciere, che ha caratteristiche da ala, non riesce a rendere al massimo nella zona nevralgica del campo. Al Piola, per la quarta volta in questo 2012, l'allenatore toscano ha deciso di schierarlo nella zona antistante alle punte: una scelta non proprio condivisa da tutti, visto quanto dimostrato da Stephan El Shaarawy in Coppa Italia proprio contro il Novara. Nonostante un primo tempo pieno di occasioni da gol, Emanuelson non ha mai trovato il giusto spunto, defilandosi in zone decentrate per cercare difficili spiragli. Visto il risultato ancora fermo sullo 0-0, Allegri ha finalmente cambiato le carte in tavola, sostituendo all'intervallo Antonini con il Faraone. Il numero 28, nella ripresa, è stato quindi retrocesso in un ruolo a lui più congeniale: il terzino. L'ingresso dell'ex Padova è stato inoltre decisivo ai fini del successo rossonero: oltre a sfiorare per due volte il gol, il giovane italo-egiziano ha messo lo zampino in tutte le tre reti del Diavolo. Il trio Stephan-Binho-Zlatan, come ipotizzato nei giorni scorsi, ha risposto presente: i tre attaccanti, grazie a doti tecniche ed atletiche importanti, si cercano e trovano a meraviglia (i tre gol e le varie occasioni lo testimoniano). Allo stesso tempo, sulla tanto discussa fascia sinistra, Emanuelson si è comportato egregiamente, galoppando con intensità e facendo partire cross importanti. E' giusto che il Faraone possa giocarsi le sue chances, così com'è più logico schierare l'olandese nella sua posizione più gradita. E ora non si cambi più...


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