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È come l'anno scorso: l'estasi di coppa, la delusione in provincia. Come rovinarsi ancora la pausa

di Gaetano Mocciaro

Al gol di Gabriele Zappa ho avuto un déjà vu: il Milan che dopo una grande vittoria di Champions veniva messo sotto scacco in provincia: un anno fa di questi tempi i rossoneri si apprestavano a giocare l'ultima partita prima della pausa novembrina a Lecce, dopo un esaltante 2-1 a San Siro contro il Paris Saint-Germain, con un Rafa Leao versione fuoriclasse. In Salento segna Giroud, poi Reijnders. Poi il blackout nella ripresa, i due gol leccesi in 4 minuti e ben ci va che l'arbitro annulla il 3-2 di Piccoli. Pur con diverse modalità, il Milan inghiottisce un anno dopo e con un altro allenatore un altro pareggio, dopo l'estasi di qualche giorno prima in Europa..

In questa stagione, per la terza volta in altrettanti stop il Milan ci arriva con l'umore rovinato, incapace di vincere, dopo una serata in cui è successo di tutto. E pensare che questa volta tutto era apparecchiato per accingerci alla sosta con serenità: l'umore a mille, un avversario in difficoltà e peraltro senza due centrali difensivi, squalificati nel turno precedente. Peccato che gli altri difensori in campo hanno fatto la differenza, segnando 3 reti, di cui due realizzati a Gabriele Zappa, che prima di questa sera aveva fatto un solo gol in Serie A. E pensate che nel primo tempo gli è stata annullata una rete per un tocco decisivo di Viola, che era in fuorigioco.

Eppure le cose positive, anche in un pomeriggio come questo, non sono mancate: Rafa Leao è tornato quello in versione prime, capace di segnare reti tanto belle quanto importanti. Non faceva una doppietta della sera dell'addio di Ibrahimovic, in mezzo c'è passato un campionato intero. È il giocatore che maggiormente ha giovato della notte del Bernabeu, quella in cui è tornato il vero Leao. Reijnders si è confermato ancora centrocampista totale e Fofana, al netto del grave errore che è costato il 2-2, è entrato nell'azione di due gol rossoneri. Camarda alla sua prima da titolare ha lasciato buone impressioni, imbeccato Chukwueze e sfiorato un gol. E Tammy Abraham si è sbloccato.

Il disastro è stato difensivo: non c'erano né Mbappé né Vinicius da marcare, eppure Zappa e Zortea sulla destra sembravano Hakimi e il Gareth Bale dei nei tempi. Le azioni tutte da sinistra a destra con due di esse finite in gol. Emerson non legge la posizione di Luvumbo, Pavlovic fatica tremendamente ad ambientarsi in un campionato come la Serie A e soprattutto Theo ha sulla coscienza due gol su tre e viene graziato da una terza marcatura sarda per un fuorigioco.

Fonseca ha evidenziato un dato impressionante: il Milan ha perso il 69% dei duelli aerei. Fa altrettanto impressione leggere di 16 tiri subiti, di cui 7 arrivati nello specchio della porta. Con una sensazione nel corso della partita di subire un assedio.

Le due settimane che ci portano alla sfida contro la Juventus lasciano il Milan, nel migliore dei casi, in zona Conference League è ampiamente distanziato dei primi posti. Dopo il caos del cooling break di Roma e quello dei rigori di Firenze, con tanto di ko e "sbroccata" di Fonseca in conferenza stampa arriva un surreale 3-3 subito a Cagliari, che prima dell'inizio di questo turno aveva il quartultimo attacco del campionato. Infatti a segnarci ci hanno pensato i difensori...
 


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