Due mondi, una vergogna, tutti sospesi
Era prevedibile e nell’aria, ma ciò non basta a lenire la nausea e la tristezza che gli ultimi fatti legati al mondo del calcio (perché purtroppo di calcio si tratta) provocano in chi di questa materia, in un modo o nell’altro, vive. Sentimenti negativi ed effetti devastanti, che possono generare qualunque tipo di reazione e di dichiarazione. Fanno discutere ancora, per esempio, le parole del Presidente del Consiglio Monti, che ha parlato di fenomeni indegni. Giustamente. Ha sottolineato l’importanza di approfondire quanto avvenuto a Genoa. Altrettanto giusto. Ed ha ipotizzato una sospensione dei campionati di calcio per un periodo compreso tra i 2 e i 3 anni. La motivazione è praticamente l’introduzione allo stesso discorso presidenziale: “E' triste quando un mondo che deve essere espressione di valori alti si dimostra un concentrato di aspetti tra i più riprovevoli come la slealtà, l'illegalità e il falso”. E’ il secondo scandalo legato al mondo del calcio negli ultimi 10 anni, la seconda vagonata di vergogna su un mondo che, è vero, oltre al divertimento e alla passione, è chiamato – come fa nella maggior parte dei casi e a prescindere dalla presenza di N malati – a convogliare valori alti. Come l’appartenenza, la capacità di soffrire, la rincorsa ad un obiettivo, la speranza in un riscatto sociale possibile, o almeno la possibilità di trascorrere qualche ora di distrazione e staccare la spina dai problemi che affliggono questo paese. Ora, per quanto grave e imperdonabile siano i reati di cui molti tesserati dovranno rispondere alla giustizia per lo scandalo Scommesse, ci sembrano ancora poca roba (ebbene sì) di fronte alle malefatte di tanta gente che viene pagata (spesso molto meglio di tantissimi calciatori) per assicurare a questo paese un futuro decente. Gente che forma la cosiddetta “classe politica”, dunque appartenente ad un mondo (per dirla con le parole del Presidente) che deve essere espressione di valori alti. Più in alto della politica, cosa c’è? Nulla, viene da dire, di sicuro non il calcio, ma a ben vedere cambia poco, perché non è neppure necessario sfogliare i giornali (anzi, forse sì, giusto per scoprire dove viveva l’ultimo povero cristo che si è impiccato o si è dato alle fiamme perché non sapeva come dar da mangiare ai propri figli) per vedere quanto buio sia l’orizzonte. Ieri l’ultimo tentato suicidio ad Angri (Salerno): una donna ha preso fuoco dopo essersi cosparsa di benzina, rimanendo in vita solamente grazie al tempestivo soccorso ricevuto, non senza subire ustioni sul 100% del corpo. Di notizie così quante se ne sentono da qualche mese? Abbiamo perso il conto, purtroppo, ci siamo abituati alla disperazione e alla prospettiva di un futuro grigio (per essere ottimisti, che è comunque sempre meglio), esattamente come ci siamo assuefatti agli scandali calcistici. Vogliamo sospendere il calcio per incapacità di convogliare i valori alti etc…etc…? In concomitanza, caro Presidente, sospendiamo però anche chi ha fallito in misura ben più grave, ad alimentare quella fiammella di speranza di cui c’è bisogno per affrontare i 5-6 giorni alla settimana che chi fa una vita monotona vive alle prese con un lavoro a tempo indeterminato.