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Didac, determinazione da premiare

di Stefano Maraviglia

E' il pensiero che unisce il tifo e per certi versi la critica: se di cambiamento e rinnovo si vuol parlare, in tale direzione bisogna muoversi. La scorsa stagione ha visto un Milan alla continua ricerca di se stesso soprattutto sulla corsia mancina, dove i testa a testa hanno confermato la mancanza di un vero padrone della fascia, quest'anno poco è cambiato, ma potrebbe risultare decisivo. Le scelte effettuate sul mercato per quanto riguarda i terzini, non sono state vincenti, a testimoniarlo l'assoluta cedibilità di Djamel Mesbah e Taye Taiwo, quest'anno si dovrebbe ricominciare da capo, ma le risorse economiche sono limitate e quelle tecniche pure. Pochi sono i nomi plausibili per tappare la falla da troppo tempo rimasta aperta, ma o il valore degli stessi o il costo del cartellino, inducono la dirigenza rossonera a riflettere attentamente. A dire il vero due soluzoni low-cost ci sarebbero e neppure troppo difficili da provare: Didac Vilà e Urby Emanuelson. Se sull'olandese bisogna lavorare con cura, più avvantaggiato parte lo spagnolo. Giovane, dotato di un gran fisico e di un'impressionante costanza, credenziali che fanno al caso del Milan e di Allegri, puntualmente costretto la scorsa stagione a fare la conta degli assenti. A tutto ciò vanno aggiunte: esperienza (quella maturata nella Liga) e determinazione, palesata ad ogni uscita pubblica. "Ora voglio iniziare la stagione con forza per conquistare un ruolo nel Milan. Mi aggregherò definitivamente il 9 Luglio". A chi chiede lumi sul carattere del giocatore basta leggere e rileggere questo passaggio, Didac non ha mai nascosto la sua voglia di rossonero, un desiderio ad oggi negatogli da alcune scelte tecniche, appoggiate dalla società. L'ennesima stagione nell'Espanyol ha restituito al Milan un giocatore ancora più pronto e carico, l'augurio di tutti è che stavolta la dirigenza opti per lanciarlo nella mischia.


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