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Dal giallo al viola, Binho gira

di Francesco Specchia

Pato non gira? Binho c'è. La forza della grande squadra risiede nel possedere un arco ricco di frecce. Da un brasiliano all'altro, lo spettacolo è garantito, mobile come sempre Robson da Souza rimbalza nella trequarti avversaria come la pallina di un flipper impazzito cercando di offrire ai compagni la giocata semplice, al resto ci pensa lui. Il paso doble non manca mai, le scarpette da gialle si tingono di viola, la sfortuna non conta, il marketing sì. E' lui che fornisce l'assist al primo gol della partita. Non è un lancio spettacolare tra le linee di 40 metri ma ai fini del risultato offre a Nocerino, sempre più uomo gol, la possibilità di esultare per la sesta volta in questa Serie A. Ibra non è in giornata di grazia, poco mobile e ispirato, dunque ancora Robinho a proporre la giocata che squarcia la partita. Palla dentro, a conclusione di un buon contropiede, per Boateng che guadagna il rigore del due a zero poi trasformato da Zlatan Ibrahimovic. Lascia il campo per Pato quando probabilmente meriterebbe più di Ibra di concludere la partita. L'economia di questo Milan non può prescindere dal colore di Robinho e dalle sue giocate, tanto spettacolari quanto efficienti. Tre punti erano necessari, ben vengano anche se al termine di una gara giocata dal Diavolo al di sotto delle proprie possibilità.


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