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Da generale a direttore

di Pietro Mazzara

Una prestazione sontuosa, un direttore d’orchestra tornato sul podio a dirigere con sapiente maestria i vari strumenti che compongono la sua filarmonica, fatta di coralità ma anche di splendidi violini singoli autorizzati a lasciarsi andare in assoli tanto belli quanto efficaci. Nella partita contro l’Arsenal dominata sotto tutti i punti di vista, Mark van Bommel è salito in cattedra mettendo ordine e geometria al suo Milan, quello che gioca semplice ed efficace. Il mediano olandese, oltre ad aver toccato un numero impressionante di palloni, non ha sbagliato nulla usando il fioretto quando era l’occasione e non disdegnando la sciabola nelle rare occasioni concitate. La sua intelligenza tattica è stata agevolata dalla grande concentrazione e tranquillità con la quale la squadra ha giocato la partita offrendogli, in fase d’impostazione, sempre tre soluzioni di passaggio, cosa che raramente abbiamo visto nelle ultime uscite del Milan. Il contratto in scadenza a giugno, che probabilmente non verrà rinnovato, non lo preoccupa e lui, da grande professionista qual è, sta dando il massimo per lasciare (?) un grande ricordo ad una tifoseria che ha imparato ad apprezzarlo e a sostenerlo. Bubo, MVB, il Generale chiamatelo come volete ha dimostrato di essere il fulcro di questo Milan che, se sta bene, va al ritmo che l’olandese gli imprime, con precisione e puntualità. Proprio come un direttore d’orchestra.


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