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CorSport - Morata non perdona i fischi e punisce (ancora) il Real

di Francesco Finulli

Alvaro Morata, capitano della Nazionale spagnola di calcio campione d'Europa quest'estate in Germania, ieri sera è stato accolto dai fischi nella capitale spagnola di Madrid all'interno del Santiago Bernabeu. Il numero 7 rossonero sapeva benissimo dell'ambiente a cui sarebbe andato incontro ma non ci ha dato peso, come mostrato nell'intervista pre e post gara, e ha fatto quello che - dati alla mano - gli riesce meglio: punire il Real Madrid.

Il più temuto

Questa mattina il Corriere dello Sport ricorda come nei giorni scorsi e in particolare ieri la stampa spagnola avesse mostrato parecchio timore nei riguardi di Alvaro Morata, figlio del Real Madrid e passato poi anche all'Atletico. E ne avevano ben donde. Ieri il centravanti rossonero ha segnato il suo settimo gol alla sua ex squadra che è diventata così la sua vittima preferita in assoluto: in altre parole, quando il numero 7 del Milan ha incrociato il Real nel corso della sua carriera, non ha mai perdonato. Ciononostante dopo la partita Morata è stato lucidissimo nell'analizzare una vittoria sì cruciale ma pur sempre "solo" una vittoria che vale tre punti come le altre: "Ma non spariamo fuochi d’artificio, è una partita del girone. Ma siamo consapevoli dell’importanza di vincere qui".

Zero polemiche

E nonostante tutto questo, per il suo passato, per tutto quello che ancora gli viene detto in Spagna, per i fischi subiti ieri dallo stadio Bernabeu, Morata non si è mai scomposto. Non lo ha fatto nel momento del gol che ha dedicato mimando la lettera "V" per la città di Valencia, che sta vivendo un momento di grande sofferenza. Non lo ha fatto in campo, non lo ha fatto al momento della sostituzione e non lo ha fatto nemmeno nel post gara quando alla domanda sul suo passato ha voluto riportare tutti con i piedi per terra pensando a ciò che conta veramente in questo momento: "Emozionato? Il giusto. A 300 chilometri da qui c’è l’inferno e mi dispiace non poter essere lì ad aiutare". Per rispondere al resto Morata ha fatto parlare il campo: prestazione enorme per aiutare la squadra a dipanare il suo gioco, per aprire gli spazi, per il gol segnato, per il mastodontico lavoro difensivo. Questo contava e questo ha fatto. Le parole, le polemiche e i fischi le lascia agli altri.


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