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Corsport - Milan, un incubo lungo 10 giorni. Mercato sotto attacco

di Francesco Finulli

Come cambia la storia di una squadra in soli 10 giorni. Il Milan, che aveva ricominciato il 2023 con una solida vittoria a Salerno e 85 minuti praticamente indolore in casa contro la Roma, si è ritrovato catapultato in un incubo dal gol di Ibanez che ha dato il via alla rimonta dei giallorossi. Da quel momento: eliminazione dalla Coppa Italia, pareggio a Lecce e umiliazione in Supercoppa Italiana contro l'Inter.

Testa e tattica

Come sottolinea questa mattina il Corriere dello Sport, in pochi giorni la squadra di Pioli ha visto crollare tutte le sue certezze. Il momento che stanno vivendo i rossoneri è chiaramente un problema di carattere mentale. Da quel doppio gol della Roma, i Campioni di Italia non sono riusciti a rialzare la testa, a reagire come spesso in passato erano riusciti a fare. E così si sono succeduti risultati e prestazioni sconfortanti una dopo l'altra. Il derby a Riyad è stata solo la punta dell'iceberg. Il Milan ha avuto grandissima difficoltà in difesa: squadra svagata, in ritardo che ha subito 9 gol in 5 partite. In più c'è tutto un aspetto tattico da considerare legato al ruolo del trequartista. De Ketelaere non riesce a emergere e sia lui che Diaz sembrano essere troppo leggeri per sostenere un 4-2-3-1 che dovrebbe essere aggressivo. Non è un caso che l'anno scorso Pioli, nella fase calda, si era affidato a due centrocampisti di sostanza come Kessie e Krunic in quel ruolo. Quest'anno l'ivoriano non c'è più e il bosniaco è infortunato: i nodi vengono al pettine.

Mercato in vendita

Le riflessioni, però, non riguardano solo i giocatori e l'allenatore che vanno in campo ogni weekend (e non solo). Sotto processo ci sono finiti anche Maldini e Massara e, nello specifico, il mercato che è stato fatto in estate, poche settimane dopo aver vinto lo scudetto. C'è da dire che il club, anche adesso che è passato in mano a Gerry Cardinale, mantiene una linea ben precisa che si fonda su un concetto molto chiaro: sostenibilità. Questo modo di vedere le cose ha costretto i dirigenti rossoneri a fare determinati acquisti e a lavorare con un budget limitato. Gran parte di questo fondo è stato utilizzato per l'acquisto di Charles De Ketelaere: l'ingaggio del belga è stata una scommessa, e di fatto a oggi lo è rimasta, nella speranza che il suo talento possa emergere con il passare del tempo. In generale non è stato un mercato all'altezza: Kessie non è stato sostituito e sono arrivati tre giocatori forse troppo giovani e inesperti all'ultimo secondo come Vranckx, Thiaw e Dest che non hanno avuto ancora la possibilità di mettersi in mostra. E poi l'attaccante di riserva: l'investimento fatto per Divock Origi è al momento un flop con l'ex Liverpool che è stato più in infermeria che in campo.


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