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CorSport - Maldini, Tonali e l'attacco all'Inter. Nelle interviste ad Harvard c'è la visione del Milan di Red Bird

di Lorenzo De Angelis

Lo scorso 11 dicembre l'Harvard Business School ha rilasciato il documento contenente un interessantissimo case study sull'AC Milan, al quale hanno partecipato con un contributo in forma di dichiarazioni anche le personalità più influenti ed importanti dello stato maggiore rossonero, come ad esempio l'amministratore delegato Giorgio Furlani, laureatosi proprio nell'importantissimo istituto statunitense nel 2007, il direttore tecnico Geoffrey Moncada, il presidente Paolo Scaroni, ed anche il Senior Advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic. 

Non poteva ovviamente mancare il contributo del proprietario del Milan Gerry Cardinale, le cui dichiarazioni sono state quelle che hanno fatto inevitabilmente più rumore complice anche il momento delicato che sta attraversando la squadra. 

POLEMICHE - Le interviste per questo case study sono state realizzate sul finire della scorsa stagione, ma la distanza cronologica poco importa quando c'è un attacco del genere. Il Corriere dello Sport ha infatti ripreso le parole di Gerry Cardinale contro l'Inter ("Ha vinto lo scudetto l’anno scorso e poi è andata in bancarotta: è davvero questo quello che vogliamo?!"), frecciata che non è stata gradita ai piani alti di casa Inter, dai quali trapela una contro riposta chiara: il club nerazzurro, di fatto, non è mai andato in bancarotta, ma sta migliorando costantemente e sensibilmente i conti puntando al pareggio di bilancio, che è la conditio fin qua della proprietà rossonera. 

FURLANI - L'idea di Milan e di progetto Milan del proprietario Gerry Cardinale non poteva coesistere con quella di Paolo Maldini. Almeno questo è quanto lasciato intendere dall'ad Giorgio Furlani, che nel suo contributo al case study dell'Harvard Business School ha parlato dell'impopolare addio dello storico capitano rossonero dicendo: "È stata una decisione storica quella di lasciarlo andare, per quello che ha significato per il club e per la sua autorevolezza. Ma se volevamo realizzare la visione che Cardinale ha per il club, dovevamo cambiare e andare avanti". 

Il dirigente rossonero ha anche parlato di un altro addio che non è andato a genio al popolo rossonero, quello di Sandro Tonali, per il quale ha addirittura ricevuto minacce di morte. Furlani ha però cercato di spiegare tale operazione dicendo: "Vendere un giocatore per 70 milioni di euro è un grande affare, ma poi, tra acquisti, cessioni e rivendite, tutto dipende da come strutturiamo i contratti". 


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