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CorSport - Il vero Santi è quello del Bologna. L'ira di Conceiçao e il mea culpa di Leao

di Lorenzo De Angelis

Ieri sera il Milan aveva un solo risultato a disposizione: la vittoria. Vincere avrebbe significato darsi ulteriori speranze in ottica Champions League, che adesso addirittura dista 8 punti, tanti, forse anche troppi per una squadra che in questa stagione ha dimostrato essere tanto fragile quanto presuntuosa. 

Dopo la sconfitta di Torino ci si aspettava di vedere un Diavolo grintoso, deciso a portare a casa la vittoria, ma neanche l'essere andata in vantaggio ha permesso alla squadra di Sergio Conceiçao di voltare pagina e ripartire per l'ennesima volta in stagione, che oramai starebbe scivolando sempre più via. 

Ieri al Dall'Ara il Milan si è aggrappato ai suoi uomini migliori, ma escluso Leao, autore del gol del momentaneo vantaggio rossonero, è stato tradito praticamente da tutti, anche dal Bebote Santiago Gimenez, impalpabile a differenza dell'omonimo attaccante del Bologna, ovvero Castro, autore del gol del pareggio ma più in generale di una partita di un'ottima fattura. 

L'IRA DI CONCEICAO - Nel post partita di Bologna-Milan Sergio Conceiçao non poteva che essere nervoso dopo l'ennesima prestazione deludente della sua squadra. Dopo il Torino aveva promesso ai tifosi che lui e giocatori avrebbero lottato fino all'ultima giornata per il quarto posto, che adesso è distante addirittura 8 punti. Un miraggio insomma, che inevitabilmente porta il portoghese ad essere messo ancora una volta in discussione. Ed è proprio questo quello che ha fatto andare su tutte le furie l'allenatore del Milan, che a muso duro, in conferenza stampa, ha detto: "Se sono io il problema vado via anche gratis". A conferma ulteriore dell'aria tossico che si respira dalle parti di Milanello. 

IL MEA CULPA DI LEAO - Se da un lato Conceiçao ha lasciato uscire fuori tutta la tensione, dall'altra Rafael Leao è rimasto glaciale e lucido come in occasione della rete del momentaneo vantaggio rossonero. Il numero 10 del Milan ha fatto un mea culpa importante, ritenendo essere i giocatori i principali responsabili di questo delicato e complicato momento che sta attraversando la squadra. Fare promesse a questo punto della stagione è piuttosto inutile, ma il portoghese ha chiamato a raccolta compagni ed ambiente ordinando ed invitando tutti ad alzare la testa e cercare quantomeno ri ripartire da subito, già dalla partita di domenica contro la Lazio. Ma a volerlo dovranno essere per l'appunto tutti, non solo lui più altri pochi eletti. 


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