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CorSport - Il Milan è una squadra a due volti, senza cuore e cattiveria

di Lorenzo De Angelis

Il Milan è una squadra a due volti, senza cuore e cattiveria. Spesso la formazione di Paulo Fonseca non ha alcuna intenzione di essere cattiva sul campo, o meglio, alle volte se lo ricorda regalando serata esaltanti, come ad esempio quella del derby o quella di Madrid contro il Real in Champions League, ma nella maggior parte delle volte il Diavolo gioca con le scarpette di cristallo ai piedi. E ne risentono prestazioni, risultati e classifiche. E umore della piazza, naturalmente scrive Il Corriere dello Sport. 

MILAN ULTIMO PER UNA QUESTIONE DI "TESTA" - Se il Milan oggi arranca in campionato è anche perché i numeri della formazione di Paulo Fonseca sono tra i peggiori di questa Serie A. Basti pensare che Rafael Leao e compagni sono ultimi per falli fatti (117 in totale in 11 partite, considerando il rinvio della trasferta di Bologna) e penultimi per falli a partita (10.6, meglio solo del Parma).

Non solo. Il Milan è ultimo in Serie A anche per palle recuperate (435 in totale, l'Atalanta prima ne ha 151 in più) e terzultimo per palle recuperate a partita (39.55, meglio solo del Torino in caduta libera e del Genoa). Ultimo in Serie A per duelli vinti (472 in totale) e terzultimo per duelli vinti a partita (42.91, poco meglio dell'Inter penultima). A completare la classifica, il dato che condanna il Milan come penultimo in Serie A per duelli aerei vinti (420 in totale) e per duelli aerei vinti a partita (10.91), meglio solo della Juventus in entrambe le voci. 

Ad ulteriore conferma di questo dato alquanto rivedibile, il fatto che nell'ultimo turno di campionato contro il Cagliari, il Milan ha perso il 69% dei duelli aerei contro Pavoletti e compagni, permettendo così alla formazione di Davide Nicola di sfoggiare la sua arma migliore, i cross, che alla fine gli hanno permesso di pareggiare la partita grazie alla rete di Zappa. 

LE PAROLE LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO - Come in occasione della scorsa sosta, e di quella ancora prima, si chiede al Milan un cambio di mentalità per evitare di mandare all'area un'intera stagione. E pensare che Paulo Fonseca e lo stesso Alvaro Morata hanno in più occasioni richiamato all'attenti giocatori e compagni, che a quanto pare avrebbero recepito il messaggio ad intermittenza, anche perché le parole hanno spesso lasciato il tempo che hanno trovato. 

Scrive poi Il Corriere dello Sport che "Il Milan ha continuato nel suo andamento umorale molto altalenante: se motivata a dovere, se concentrata, la squadra rende e i risultati arrivano, altrimenti si va incontro a brutte figure". Il problema è che, di questo passo, non si può certo lottare per i grandi obiettivi che il mondo Milan aveva dichiarato ad inizio stagione, anche perché classifica di Serie A, e non solo quella dei punti, parla molto chiaro. 


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