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CorSera - Come Fonseca ha vinto il derby dentro e fuori dal campo

di Francesco Finulli

Finalmente si è visto il Milan. Il percorso dei rossoneri è solo al principio e sicuramente la squadra ha ancora ampi margini di miglioramento che avranno modo di essere testati già da venerdì contro il Lecce, ma intanto domenica sera la squadra ha lanciato un segnale importante per far vedere che c'è e che soprattutto segue l'allenatore. Tanto criticato, giustamente, le prime giornate, Paulo Fonseca si merita tutti gli elogi del caso per come ha gestito questo derby, vinto dentro ma anche fuori dal campo.

Gabbia e le due punte

Il tecnico portoghese l'ha vinta, ricorda oggi il Corriere della Sera, soprattutto con le sue scelte tattiche. Ciò che salta più all'occhio è stato l'inserimento di Abraham e Morata in contemporanea che di fatto sono andati a creare una prima linea di pressione a quattro con Leao e Pulisic capace di mettere enormemente in difficoltà il possesso palla dell'Inter. Ma la seconda mossa, valorizzata ancora di più dal gol decisivo, è stata quella di dare fiducia in difesa a Matteo Gabbia, anche a costo di rinunciare dal primo minuto al nuovo acquisto Strahinja Pavlovic che comunque qualcosa di buono lo aveva fatto vedere. La testata a due minuti dalla fine è stata solo la piunta dell'iceberg di una partita perfetta per il numero 46: difensivamente è stato con il fiato sul collo a Lautaro e non solo. Un grande riscatto quello del 24enne cresciuto nel Milan, da tifoso.

Fuori dal campo

Ma le grandi mosse di Fonseca sono arrivate anche fuori dal campo e, guardando come è andata a finire la partita, si può dire che abbiano avuto la stessa incidenza di quelle successe sul rettangolo verde. Dopo la gara contro il Liverpool, persa male come atteggiamento e al termine della quale lo stadio aveva conestato con durezza la squadra, il tecnico portoghese ha convocato una vera e propria riunione di squadra a Milanello che si è protratta per un'ora e mezzo. Tutto è stato messo in gioco e i giocatori hanno subito avuto modo di ricentrarsi nella preparazione alla partita con l'Inter. Venerdì poi un'altra mossa a sorpresa: una grigliata organizzata da Fonseca, classico esempio di attività che aiuta a compattare un gruppo. Infine la scelta di "decorare" ogni postazione dello spogliatoio di San Siro con la parola "coraggio" declinata nella lingua madre di ogni giocatore. Piccoli gesti che uniti insieme hanno fatto la differenza.


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