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CorSera - Ancelotti: “Mihajlovic ha bisogno di tempo, Galliani resta il dirigente più bravo in Italia. Ecco perché non sono tornato al Milan”

di Enrico Ferrazzi

Nonostante il lungo corteggiamento di Adriano Galliani, che è andato anche a Madrid per provare a convincerlo, Carlo Ancelotti, dopo l’esonero dal Real, ha deciso di prendersi un anno sabbatico e di dire quindi di no al ritorno al Milan. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex tecnico rossonero ha raccontato: “Quando ha saputo che non sarei rimasto a Madrid, Galliani è venuto a sondare il terreno. Si è presentato con tutto il suo affetto nei miei confronti ma io gli ho detto subito: no grazie. Abbiamo trascorso bei giorni. Galliani è piacevole e brillante. Ma dopo due anni di Real ero senza energie. Il Real è molto dispendioso. Cosa mi ha offerto per tornare? Di soldi non abbiamo nemmeno parlato. Comunque fosse stato un altro momento sarei tornato”.

FIDUCIA A MIHAJLOVIC - Dopo il no di Ancelotti, il Milan ha subito virato su Sinisa Mihajlovic, anche se la stagione rossonera non è iniziata nel migliore dei modi: “Mihajlovic è uno di carattere, con una buona esperienza in Italia - ha spiegato Carletto -. Cosa non funziona nel Milan? A occhio e croce quello che manca, come diceva il vecchio e saggio presidente del Catania Massimino, è l’amalgama. Ma non bisogna perdere fiducia, bisogna insistere. Al Milan sta capitando quello che è successo alla Juve che dopo essere arrivata alla finale di Champions naviga in retrovia. Bisogna dare tempo agli allenatori”.

ROMAGNOLI E BERTOLACCI - In questi giorni, anche Adriano Galliani è finito nel mirino della critica, ma Ancelotti non ha dubbi sull’ad milanista: “La gente ha la memoria corta. Contestare Galliani al Milan è come contestare la Madonna. Per me resta il dirigente più bravo in Italia”. Ancelotti ha poi commentato anche due acquisti estivi piuttosto costosi del Milan, cioè Alessio Romagnoli e Andrea Bertolacci: “Romagnoli lo volevano tutti, non solo il Milan. Così il prezzo è salito. Bertolacci? A essere sincero non lo conosco”.


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