Ci vuole solo un Galliani da Oscar
Senza soldi ci vuole una dirigenza da Oscar. Una programmazione mirata e studiata che sappia cosa vendere e come vendere prima di comprare. La cessione dell'unico insostituibile Thiago Silva sembra un'eresia, soprattutto perché si parla di Alcantara più dieci milioni di euro. Follia pura. Per fare cassa ci vuole una grande cessione e, smentita a più riprese quella del capocannoniere della Serie A Zlatan Ibrahimovic, la più probabile sembra essere quella di Robinho. Nonostante il brasiliano sia stato il partner d'attacco ideale per lo svedese, si fatica a vedere altre soluzioni. Pato, dopo il dietrofront di gennaio difficilmente lascerà Milano soprattutto perché non ci sarà più una squadra disposta a offrire quanto Galliani aveva inizialmente accettato. Una grande cessione, qualche scambio (sempre difficilmente realizzabile per via delle differenti esigenze) qualche grande deluso e/o scontento (Fernando Torres, panchinaro al Chelsea), qualche vecchia gloria o qualche scommessa. Le alternative si allontanano dal top player ma potrebbero comunque convincere il popolo rossonero, se e solo se l'identità tattica andrà di pari passo con gli acquisti che potrebbero anche essere di prospettiva. Parola d'ordine dunque: programmare. Solo attraverso un progetto a breve-medio termine si può tornare a vedere grandi giocatori in rossonero, magari prodotti proprio dal lavoro svolto dalla società. Quest'anno il Milan non ha vinto e non ha programmato. Ci vuole solo un Galliani da Oscar... e non parliamo del trequartista brasiliano.
Twitter: @FSpecchia