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Christian con la C maiuscola: Capitano e Carisma

di Stefano Maraviglia

Lontano dalla figura del calciatore-vip o dalle esuberanze di alcuni suoi colleghi, Christian Abbiati è un personaggio quasi unico nel panorama calcistico. Silenzioso, umile e pacato, ricopre un ruolo delicato come quello del portiere, senza il trasporto di scatti adrenalinici, puntualmente manifestati da alcuni suoi celebrissimi avversari. Tagliato fuori con eccessiva fretta dal giro della Nazionale, il rossonero ha sempre lavorato per conseguire sul campo e con merito, i propri traguardi. Frequentemente tirato in ballo dalla critica per alti e bassi stagionali, il 35enne di Abbiategrasso non ha mai mostrato insofferenza e anzi, si è fatto carico di ogni colpa, assumendosi tutte le responsabilità del caso, quando è stato necessario. Contro lo Zenit, Abbiati ha compiuto un vero e proprio capolavoro, arginando con assoluta classe ogni sortita avversaria, compiendo prodigiosi interventi, favolosi tanto per spettacolarità, quanto per efficacia. C'è una sua sbavatura, dietro al gol del momentaneo pareggio dei russi, c'è stata tutta la sua bravura fino al 2-1 e a match terminato, nel 3-2 finale che ha premiato il Milan. Era da diverso tempo che non si notava un Abbiati così determinante e determinato. L'esultanza dopo il "miracolo", compiuto sulla spettacolare staffilata calciata da Anyukov verso la porta milanista, sottolinea quanta era la carica in corpo al capitano. Sì, senza Ambrosini in campo, Allegri ha affidato a Christian la fascia, un capitano silenzioso, ma meritevole del grado e della stima nutrita nei suoi confronti.


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