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Che rabbia sia...

di Francesco Specchia

Solito è parlare di crisi dopo il settimo anno, i rossoneri quella parola non la vogliono pronunciare: "Non c’è assolutamente crisi, siamo ancora in lotta su tutti i fronti anche se il primo round di Tim Cup è andato alla Juve, ma adesso bisogna parlare poco, lavorare sul campo e poi piano piano i risultati arriveranno". Così Massimiliano Allegri allontana, almeno a parole, il momento negativo del Milan. I numeri sconfessano il tecnico del Diavolo e smentiscono le sue parole. A febbraio, il mese 'caldo' per intenderci, i suoi ragazzi non hanno ancora vinto, due sconfitte e un pareggio (0 a 0 contro il Napoli). La tensione è rappresentata da un Ibrahimovic poco lucido sotto porta e non solo. Nelle ultime tre uscite un solo gol, quello del piccolo Faraone in Coppa Italia nella sconfitta contro la Juve. La sfida di domani contro l'Udinese sarà difficile perché i ragazzi di Guidolin sono una compagine compatta e da sempre avversario ostico per il Milan. Lo scorso anno i futuri campioni d'Italia non sono riusciti a sconfiggere i bianconeri, collezionando un pirotecnico 4 a 4 all'andata e uno 0 a 0 al Friuli nella festa per la qualificazione Champions dei friulani. Quest'anno a San Siro il Faraone ha pareggiato i conti dopo la rete di Totò Di Natale, realizzando il primo gol in Serie A della sua promettentissima carriera. I rossoneri conservano un ricordo poco piacevole dell'Udinese dopo la sconfitta subita a Udine due stagioni fa per effetto del gol partita del solito Di Natale. Parlare di crisi si può, prendere atto di una situazione antipatica vuol dire essere consapevoli di quanto stia accadendo, avere la necessaria rabbia, l'unica via d'uscita per ritornare a vedere la luce. Che rabbia sia...


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