Che Milan! Ribalta tutti i pronostici e batte l'Inter 1-2: decisivo Gabbia nel finale
Nessuno ha mai vinto il derby di Milano per sette volte di fila e continuerò a essere così, almeno per ora. Il miglior Milan della stagione salva la panchina di Paulo Fonseca: arrivato alla stracittadina con una seduta bollente, il tecnico portoghese ne esce col sorriso e con tre punti, dopo aver imbrigliato e superato i campioni d'Italia. I rossoneri vincono il derby meneghino - numero 240 in partite ufficiali - battendo l'Inter col risultato di 2-1: a decidere è la stoccata aerea di Matteo Gabbia a due minuti dal novantesimo. Di una gara, va detto, giocata meglio e neanche di poco da parte del Diavolo: il 4-4-2 con cui Fonseca presenta la sua squadra sorprende i nerazzurri di Simone Inzaghi in avvio. Il gol di Pulisic apre le danze, quello di Dimarco le rimette in equilibrio. Nel secondo tempo, però, è ancora il Milan a fare la partita, complici alcune scelte dello stesso Inzaghi che faranno discutere, a partire dalla rinuncia ai tre tenori in una fase così delicata della partita. Vince chi ci arriva peggio, ma ha giocato meglio: è la storia questo derby, è una partita che può cambiare una stagione o anche due. Quella dell'Inter, chi lo sa: è il primo stop stagionale dei campioni d'Italia e l'ipotesi contraccolpo non è campata in aria. Quella del Milan, viene da dire quasi sicuramente: vincere così dà un'energia che i rossoneri non avevano mai lasciato intravedere in questo avvio di campionato. E questa volta, altro che contestazione: si chiude tra gli applausi della Curva Sud di San Siro.
Sorpresa Milan con Pulisic, Dimarco risponde: 1-1 all'intervallo. Il nuovo assetto varato da Fonseca prende in contrattempo i campioni d'Italia: l'avvio è tutto del Milan. Morata chiama subito in causa Sommer, che risponde presente. Lo svizzero non può granché quando, al decimo di gioco, Pulisic ruba palla a Mkhitaryan. S'invola verso la sua porta. Proteste dei giocatori nerazzurri per una sospetto tocco col braccio del fantasista statunitense, ma la squadra arbitrale non ha dubbi e convalida l'1-0. Gli animi si riscaldano: scintille fra lo stesso Pulisic e Bastoni, il direttore di gara Mariani evita il giallo ma dovrà estrarlo poco dopo per Mkhitaryan e poi ancora per Calhanoglu. Col passare dei minuti i nerazzurri riprendono il loro ritmo abituale: al 27' Barella sventaglia verso sinistra, Dimarco controlla e chiede l'uno-due a Lautaro. Emerson Royal si fa attirare fuori posizione, l'esterno riceve il pallone di ritorno e incrocia alle spalle di Maignan: 1-1. Reggerà fino al rientro delle squadre negli spogliatoi, complice una prodezza del portiere francese su Thuram a un paio di minuti dal duplice fischio.
Gabbia decide il derby. Come a inizio gara, anche l'avvio di ripresa è di marca rossonera. Royal trova spazio a destra e crossa: Leao brucia Dumfries, Sommer in volo d'angelo respinge la stoccata aerea del portoghese. Proteste Milan per un contatto fra il portiere elvetico e Abraham sullo sviluppo del gioco: Sommer prende chiaramente il pallone, ma è l'inglese ad avere la peggio. Al 61' l'Inter sfiora il remake della rete del pari: Gabbia chiude prima della stoccata di Dimarco. I primi cambi sono di Inzaghi: fuori Calhanoglu e Mkhitaryan, più Dumfries; dentro Frattesi e Asllani con Darmian. L'equilibrio, nel frattempo, è tornato a regnare sul Meazza: tocca a Sommer negare la gioia a Reijnders, liberato al tiro da un improvviso sprint di Leao. Sugli sviluppi del calcio d'angolo che ne consegue, Mariani indica il dischetto: galeotto un tocco di Lautaro, che però il VAR chiarisce essere avvenuto con la spalla. Rigore revocato. Inzaghi toglie anche Barella, Fonseca aspetta l'ultimo quarto d'ora per imitarlo. Quando manca un quarto d'ora alla fine, le squadre si allungano e sono gli spazi che vuole Leao: Abraham gli offre un cioccolatino, Sommer glielo reincarta. Ancora Milan, ancora Abraham, ancora Sommer: gran parata dello svizzero sul tiro a incrociare del centravanti ex Roma. Nel finale, ecco l'acuto che non ci si aspetta: Gabbia stacca più alto di tutti, su calcio di punizione di Reijnders, e batte Sommer.