Ce l'abbiamo noi...
E alla fine ha avuto ragione lui. Ancora una volta, a conferma di un magic moment che non è né magic, né moment, ma è molto, molto di più. Allegri e Cassano, Allegri e Robinho, Allegri e una staffetta che gestirla meglio non si può. Tenere fuori Cassano non è facile, soprattutto se mostra queste condizioni fisiche e mentali: il barese ha gamba sciolta, fiducia in sé stesso e fiato da spendere, anche se gioca solo venti minuti. L’impatto avuto sulla gara di ieri è di quelli che servono da esempio per tutte le riserve. Malgrado il momento favorevole alla Roma, malgrado i fischi e l’odio riservatogli da una fetta importante del suo ex stadio. Fantantonio è sceso in campo, ha dato il la all’azione del secondo gol di Ibra, tirato fuori dal cilindro un numero che ha mandato in bambola la difesa giallorossa, malgrado seguito da una conclusione fuori misura, e servito a Nocerino un assist al bacio per il 4-1, sprecato dal campano. Qualcuno dice sia tutto merito di Prandelli se il talento di Bari Vecchia sta vivendo uno dei momenti più belli della sua carriera, ma se è vero che il ct e la maglia azzurra hanno contribuito a farlo “rinascere”, è altrettanto innegabile che a Milanello, in rossonero, sotto i consigli e lo sguardo vigile di Massimiliano Allegri, Cassano trascorre la maggior parte del suo tempo e compie la fetta più sostanziosa del suo lavoro. La verità, insomma, sta sempre nel mezzo. Come fanno i grandi, che ci mettono la faccia comunque, che si vinca o che si perda.