Caro Pato, il Milan è la vera prova del nove
Quella staffilata all'87', proprio contro quegli USA che hanno cercato per due volte di curarlo, ha improvvisamente invertito il flusso mediatico relativo ad Alexandre Pato. Un gol, di pregevole fattura e caratteristico del proprio bagaglio, non può però ergersi a "panacea", soprattutto dopo la travagliata stagione del brasiliano. Eppure tra le parole del Papero traspare una ritrovata verve, una ferma lucidità a descrivere i propri problemi, apparentemente risolti da una "riequilibrazione muscolare". Il tifoso del Milan, o il semplice osservatore, può e deve porsi qualche interrogativo: prima di tutto bisognerà valutare la continuità delle prestazioni e della tenuta fisica dell'ex Internacional, in secondo luogo sarà necessario capire perchè, con la maglia verdeoro addosso, sono spariti quei malanni così ridondanti. D'altra parte, come affermato proprio ieri a "Passione Rossonera" da un attaccante di razza come Maurizio Ganz, Alexandre Pato è potenzialmente il calciatore più forte della rosa milanista: il guaio è che, vista le serie infinita di infortuni, molte certezze sono venute meno, tanto che a gennaio la sua cessione al PSG sembrava (ed era) praticamente conclusa. Interessamento, quello dell'accoppiata Leonardo-Ancelotti, che sembra tornato di moda in questa settimana particolare: l'offerta è arrivata nuovamente, ma non appare così conveniente come la cifra potrebbe far presagire. Se i parigini offrissero milioni sonanti esclusivamente per il Papero, invece che per l'accoppiata brasiliana con Thiago Silva, allora se ne potrebbe riparlare, sempre che il Milan non abbia deciso di affidarsi senza riserve al ventiduenne di Pato Branco. Il gol siglato con la Seleçao è una prima, piccola, risposta: la vera prova del nove, dichiarazioni e sorrisi a parte, sarà il ritorno in maglia rossonera. Solo in quel momento si potrà capire, forse in maniera definitiva, se Pato potrà diventare o meno una colonna del Milan presente e futuro.