C'è chi parla prima...
Sembrava un film già scritto, il solito film dei weekend dell’ultimo mese. Milan lento e senza idee, avversario che da buono diventa inarrestabile, e partita che fin dai primi minuti palesa quella tendenza a scivolare verso l’ennesima serata da cancellare. Da cancellare, invece, c’è tutto quello che sembrava dover essere e non è stato; tutto quello che sembrava inevitabile e già scritto e che invece è stato ribaltato da una prova fondata sul cuore e sull’orgoglio, ancor più che sullo spettacolo e sull’efficacia del gioco. Due Milan si sono visti: uno che nel primo tempo è sembrato incapace di uscire dall’angolo, un altro che nella ripresa ha trovato la forza di scuotersi e tornare a fare il Milan. Cuore, orgoglio, e quella voglia di non arrendersi mai che solamente le grandi squadre possono vantare. Sulle spalle di un Amelia formato super, di un Emanuelson capace finalmente di mettere lo zampino nelle azioni risultate alla fine determinanti (vedi il lancio per Maxi Lopez da cui è nato il gol del 2-1), ma soprattutto di un El Shaarawy da tirarsi giù il cappello. Un gol, una prestazione di spessore e quella capacità di mostrare chiaramente, ma senza spavalderia, di non sentirsi inferiore a nessuno. Finché nei momenti bui di Ibrahimovic, Allegri pescherà in elementi affidabili la forza di ricambiare la fiducia (in grandi o piccole dosi), ed essere decisivi con gol pesanti e con prove fondate sul carattere, non c’è nulla che possa scriversi in anticipo, nulla di prevedibile e immutabile. Avanti così Milan!