BOArecord e SuperMario: da incubo ad estasi
Prima la tragica notizia della morte di Marco Simoncelli, tifoso rossonero e amico di Abbiati e Ambrosini (avrà sicuramente influito sulla prestazione dei due), poi il clamoroso e inaspettato scivolone nel primo tempo al “via del Mare”. Un passivo così largo nell’arco di 45 minuti il Milan non lo subiva da più di due anni, dal 29 agosto 2009 contro l’Inter (finita poi 4-0 con Leonardo in panchina ). Un primo tempo da mani nei capelli, in cui la squadra di Allegri è rimasta palesemente negli spogliatoi. Disarmante la facilità dei salentini di andare a segno e di doppiare i rossoneri, increduli nel vedere tre volte la palla oltrepassare la linea di porta difesa da Abbiati.
Allegri si accorge che la formazione del primo tempo non può reggere i ritmi, centrocampo troppo statico che non fa filtro, allora nella ripresa butta nella mischia sia Boateng, al posto di Robinho, che Aquilani, rilevando un evanescente Ambrosini. La mossa del tecnico di Livorno è azzeccata perché in 10 minuti Boateng ripristina una gara che sembrava archiviata, non solo per il risultato ma per lo spirito che il Milan aveva messo in campo nella prima frazione di gioco. L’ingresso in campo di Kevin Prince Boateng è straripante, il ghanese si fionda su ogni pallone e soprattutto mette a segno tre gol in 18 minuti. Prima tripletta della sua carriera, che eguaglia già i gol segnati nella passata stagione. Un Milan capace di passare da un eccesso all’altro, dal baratro alla gioia. Il pareggio dà convinzione ai rossoneri che fanno la partita e raggiungono addirittura il sorpasso con Mario Yepes, al primo gol in rossonero. Delirio allo stato puro e rivincita su chi dava già per spacciata la formazione di Allegri dopo la fine del primo tempo. Quasi come se il Milan volesse dare il vantaggio al Lecce per poi divertirsi nella ripresa e farne 4 a Benassi.
Un Milan che ancora una volta deve correggere l’approccio alla gara, troppo timoroso e poco propositivo, ma poi con la grinta di Boateng ha cambiato completamente volto ad un match nerissimo, addolcendo una domenica che resta tragica per la scomparsa di un grande tifoso rossonero. Tabù sfatato dopo 10 anni, forse anche grazie ad un aiuto dal cielo.