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Bambini andate a letto, arriva l'orco cattivo!

di Matteo Calcagni

Ci eravamo già passati lo scorso anno quando, dopo il colpo rifilato a Rossi in Milan-Bari, Zlatan Ibrahimovic ricevette due giornate di squalifica. In quei giorni si parlò, si strumentalizzò, i giornali scrissero e i critici esplosero. Quando, per insulti al guardalinee, lo svedese venne espulso anche a Firenze, si scatenarono i quattro venti: i rossoneri riuscirono comunque a vincere lo Scudetto, nonostante l'assenza del loro giocatore più dominante. In questa stagione sembrava filare tutto liscio ma, forse nel momento più difficile per il Diavolo, il "buffetto" di Zlatan ad Aronica si è tramutato in un gancio destro da knock out. Rosso diretto e tre giornate rifilate dal Giudice Sportivo, senza nessuna presa di posizione sul comportamento del difensore partenopeo. Ibra ha sbagliato, tutti lo hanno ribadito in più salse, ma da qui a farlo diventare capro espiatorio di ogni malefatta ce ne passa... Al limite del risibile quanto accaduto nell'immediato postpartita di Milan-Juventus. Ibrahimovic e Storari discutono su un calcio d'angolo non assegnato ai rossoneri nei minuti di recupero: lo svedese sfiora appena il volto del portiere, tanto che nessuno se ne accorge. Ma il "lupo cattivo" non può sfuggire all'ira moralizzatrice e, ai microfoni dei giornalisti, Chiellini enfatizza l'accaduto richiedendo senza mezzi termini la prova tv. Senza stare a commentare troppo l'uscita del centrale bianconero (ci hanno già pensato Ambrosini e Galliani), quello che balza subito all'occhio è un ormai totale accerchiamento nei confronti del campione svedese: quando segna e delizia è trattato con il velluto, ma al minimo sgarro giù con l'artiglieria pesante. Se l'episodio Ibra-Storari sarà preso in considerazione per una nuova squalifica vorrà dire che, solo ed esclusivamente per l'11 milanista, sussiterà un vero e proprio "Grande Fratello" di "orwelliana" memoria. Aggiungiamo che, come se non bastasse tutto il resto, anche un gruppo di animalisti si è scagliato ferocemente contro l'ex blaugrana. Il motivo? Ibra ama la caccia e i safari tanto da ricevere gli appellativi di "fanatico" e "violento". La caccia è praticata da centinaia e centinaia di persone, anche da fenomeni del passato come Baggio, ma solo in questo caso si punta il dito, si giudica, si condanna. Forse perchè è una moda, forse perchè fa pubblicità, questo affondo sembra l'ennesimo motivo buono per attaccare uno degli ultimi campioni che militano ancora nel nostro campionato.


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