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Ballo o Kalulu? Pro e contro delle due soluzioni di Pioli all’assenza di Theo

di Pietro Andrigo

L’espulsione di Theo Hernandez all’Olimpico, oltre alla delusione per l’assenza del francese nel derby, ha immediatamente generato il ballottaggio su chi dovesse prendere il suo posto nell’importantissima sfida con l’Inter. Il contributo del 19 rossonero, si sa, è uno dei punti cardine della filosofia tattica di Pioli e l’unicità delle sue caratteristiche tecniche rendono difficile la valutazione su chi possa essere il suo sostituto ideale. Tra le opzioni a disposizione di Pioli, in particolare, figurano due nomi che rispondono ai cognomi di Ballò-Tourè e Kalulu, due giocatori differenti sia nell’attitudine in campo che nelle caratteristiche tattiche. Al di là dei due momenti di forma dei calciatori in questione,  è utile fare una valutazione dei pro e dei contro portati rispettivamente dall’ex Monaco e dal classe 2000 proveniente dal Lione.

L’IMPATTO DI KALULU - Uno degli aspetti più sorprendenti di Pierre Kalulu è la capacità del francese di impattare sulla squadra, sia dal primo minuto che a partita in corso, dopo un periodo più o meno prolungato di panchina. La forza di farsi trovare pronti non è una qualità scontata ma al contrario denota una grande concentrazione e un’impeccabile maturità, assolutamente non convenzionale per un classe 2000 alla sua seconda stagione tra i professionisti. All’applicazione mentale il francese aggiunge una grande attenzione difensiva che lo rende più affidabile in fase di copertura rispetto a Ballo-Tourè. L’ex Lione tuttavia, nonostante una buona qualità al cross come testimoniato con l’assist per Maldini a La Spezia, non è così abile nella spinta come Theo o il franco-senegalese che garantiscono una presenza fissa nella trequarti avversaria; per l’idea tattica di Pioli, in particolare, l’avanzata del terzino è fondamentale e in questo senso con la presenza di Kalulu dal 1’ potrebbe mancare l’importante risorsa offensiva dalle retrovie.

LA SPINTA DI BALLO’ - Quando chiamato in causa, dal primo minuto o a partita in corso, Ballo-Tourè ha fornito prestazioni altalenanti e non del tutto convincenti: se con l’Atletico Madrid in Champions il suo ingresso è stato difficoltoso, a Bologna invece il franco-senegalese è stato tra i migliori in campo. Nelle gare giocate, il classe 97’ ha dimostrato una buonissima spinta offensiva che colmava delle lacune difensive da migliorare. In questo senso, nonostante la rapidità e il fisico dei due sia diverso, Ballo-Tourè è il laterale più simile a Theo per applicazione offensiva e in questo senso potrebbe far sentire meno la mancanza del francese a livello tattico. Al di là dell’importanza nel mantenere la propria identità è doveroso anche valutare le caratteristiche degli avversari e in questo senso Pioli dovrà essere bravo a capire se dare la priorità alla fase difensiva, scegliendo Kalulu o alla fase offensiva, optando per Ballò-Tourè.


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