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Avanti notte!

di Francesco Somma

Ci sono pomeriggi di calcio che scorrono come una ruota senza intoppi: loro girano e tu a stento te ne accorgi, anche perché lasciano poche tracce. E ci sono giornate di calcio che per quanto identiche alle altre per durata e conformazione, non si muovono. Non vanno avanti, non girano, e tu ti ritrovi per tutto il tempo con la ruota in mano, cercando invano di smascherare l’inghippo, di ripararla, liberando insieme a lei, il tuo cuore. E’ il giorno di Barcellona-Milan. E’ il giorno. La sfida più complicata dell’anno contro l’avversario più forte del mondo, nello stadio più difficile d’Europa. E’ per questo che l’inghippo non si può smascherare. E’ per questo che l’ansia, la paura e la voglia di esplodere e magari di non pensarci, non passeranno prima del fischio finale. Per poi lasciare spazio ad altre emozioni, che però adesso non ci appartengono. Dai un’occhiata ai quotidiani, il parere di chi vive di calcio e prova ad umanizzare l’imperscrutabile: chiavi tattiche presunte o reali, ma soprattutto numeri e percentuali che rispondono ad esigenze solamente speculative. 60 a noi, 40 a loro, 65-35, e così via. Il calcio non ha paura dei numeri, ha la forza di batterli come e quando vuole. E’ per questo che la tensione non passa, non dà punti di riferimento, non dà soluzioni, a maggior ragione se si considera che di fronte avremo “la” squadra. Non basta fermarne uno per farli tacere, non c’è catenaccio e trappola che tenga. C’è un solo imperativo: fare il Milan. Quello dell’andata, quello che mette i brividi a chi lo ama e a chi lo detesta. Quello che conosce i propri limiti ma anche la loro relatività. Quello che sa sempre dove e come trovare la forza per farcela. Quello che fa invidia a tutta Italia. Quello che non ha paura. Adelante noche, adelante!


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