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Attacco inarrestabile: Lazio liquidata

di Antonio Vitiello

Per il secondo anno consecutivo il Milan approda in semifinale di Coppa Italia. Questa volta battendo una Lazio in palla soltanto nei primi dieci minuti, poi facilmente domata da un Milan pimpante in attacco con il solito El Shaarawy, che a differenza di una settimana fa con il Novara inizia dal primo minuto e completa tutta la partita. E del solito straordinario Ibrahimovic che riesce a segnare anche in 20 minuti il suo 19esimo gol stagionale.
Inizio balbettante per il Milan che si fa infilare dopo quattro minuti da Cissè, evidentemente ispirato dalla maglia rossonera e dallo stadio San Siro. Due gol con la Lazio in 5 mesi, entrambi realizzati contro la squadra di Allegri. La risposta del Milan è imminente ed efficace. In entrambe le occasioni che hanno portato il Milan a rete c’è il piede fatato di Stephan El Shaarawy. Prima allarga il gioco per Abate dimostrando una buona visione di gioco, dal cross del beneventano nasce il pari di Robinho. Poi fornisce un assist prezioso a Seedorf con un tocco nello stretto, l’olandese si aggiusta la sfera, prende la mira e buca Marchetti con un destro preciso e potente. 
Funziona bene l’asse destro dove agiscono i classe ’92 Merkel ed El Shaarawy. Partita in crescendo dell’esordiente Mesbah. L’algerino dopo un primo tempo concentrato solo in fase difensiva, nella ripresa prende più confidenza con il campo e i compagni di squadra proponendosi più volte in attacco, con iniziative lodevoli ed interessanti. Allegri che vuole a tutti i costi il passaggio del turno e dopo l’infortunio di Merkel schiera anche Ibrahimovic in campo, mentre Emanuelson rileva Seedorf e va a fare la mezz’ala destra. E’ una mossa che ha una conseguenza scontata: il gol dello svedese. Ibrahimovic non si fa sfuggire l’occasione per segnare anche in Coppa Italia con la maglia rossonera, rinfrancando il suo record personale e incrementando con un’altra rete la straordinaria stagione milanista. Pippo Inzaghi si riscalda a lungo ma non entra, dà solo l’occasione ai pochi tifosi di intonare i soliti cori a favore del piacentino. Nel finale invece c’è anche spazio per Simone Calvano, classe 93 tornato da poco da un lungo infortunio. Giocatore dal futuro assicurato, colonna portante della formazione primavera di Aldo Dolcetti. Una prestazione positiva per tutta la squadra che dopo i primi 10 minuti ingabbiano benissimo la formazione capitolina. Il Milan liquida la pratica Lazio con grande semplicità, inaspettatamente più di quanto è accaduto con il Novara la settimana scorsa.


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