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Aspirante re

di Pietro Mazzara

Se Boateng si è preso, meritatamente, gli onori delle cronache per la sua prima tripletta in carriera, c’è un altro giocatore che, seppur in maniera meno evidente, ha dato il suo contributo alla vittoria del via del Mare e che, nelle ultime tre partite disputate dal Milan ha dato una grossa mano alla squadra. Stiamo parlando di Alberto Aquilani che dopo un avvio di stagione stentato, condito comunque con le buone prove fornite con Lazio e Napoli, dove ha messo a segno il suo primo gol in maglia milanista, contro Palermo, Bate e Lecce ha fatto vedere che la sua presenza in campo, in questo momento, è assolutamente fondamentale perché è l’unico in rosa, insieme a Seedorf, ad avere i piedi dolci in una mediana composta da troppi martellatori e ibridi, sotto il punto di vista tecnico, che di violini. Ed ecco che, in quest’ottica, il jolly del centrocampo diventa, come detto, un tassello fondamentale per dare ariosità e precisione alla manovra in fase di costruzione e a giovarne sono tutti gli uomini di movimento che il Principino si trova a fianco e per informazioni basta chiedere ai vari Abate, Antonini, Taiwo, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic e Robinho che si sono sempre visti recapitare sui piedi o in corsa, palloni precisi e telecomandati che hanno consentito di creare azioni pericolose. Oltre al passaggio, Aquilani ha anche nel tiro da fuori un’ulteriore arma a disposizione della squadra e, visti i risultati ottenuti dal Boa, non è detto che presto anche lui ci inizi a prendere gusto a provare qualche sventola. Ma per farlo deve giocare.


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