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Allegri, il valore aggiunto: il Milan vince anche con le mosse del mister

di Manuel Del Vecchio

Le mosse di Massimiliano Allegri pesano tanto quanto i gol di Leao e Pulisic, scrive l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Le idee del tecnico livornese valgono come la consistenza di Rabiot, la solidità della nuova linea difensiva e le importanti parate di Mike Maignan. Allegri, si legge sulla rosea, non ha la rosa infarcita di alternative come Chivu all’Inter e Conte al Napoli ma riesce comunque a farsi bastare quello che ha a disposizione: riesce a ottenere il massimo anche dalle poche volte che decide di affidarsi alla panchina, proprio com’è successo lunedì col Torino quando ha fatto entrare Pulisic. All’Olimpico Grande Torino le mosse vincenti sono state anche quelle dell’inserimento di Ricci, entrato molto bene a centrocampo, e lo spostamento di Loftus-Cheek che da centrocampista è passato a fare prima la punta e poi l’esterno a tutta fascia, spostando Saelemaekers a sinistra.

La gestione lucida di Max, nonostante i lanci della giacca e del cappotto, è tornata a scaldare i tifosi rossoneri, che soprattutto grazie al mister sono tornati a sognare in grande: lui ribadisce che l’obiettivo è la qualificazione alla prossima Champions League, ma mai come quest’anno la lotta scudetto è viva e concreta. L’anno scorso, con Fonseca prima e Conceiçao poi, il Milan non si era mai avvicinato a Napoli e Inter.

Allegri sta lavorando con una rosa ridotta, concordata con la società per la mancata qualificazione alle coppe europee: i vari infortuni di Leao, Rabiot, Pulisic, Fofana e Gimenez hanno dato al tecnico poche possibilità di scelta, ma fino ad oggi Max è riuscito praticamente sempre a ricavare il massimo da chi ha avuto a disposizione, anche se questo ha portato ad un dato curioso: il Milan è la squadra che nei top cinque principali campionati europei ha effettuato meno sostituzioni fin qui, 47. Pochi cambi, ma spesso decisivi: Pulisic ha ribaltato la sfida contro il Torino e ha segnato contro il Lecce, Athekame è andato in gol contro il Pisa trovando un pareggio insperato, Ricci ha trovato l’assist vincente per Pulisic nel 2-3 contro il Torino e Gimenez, contro la Fiorentina, ha guadagnato il rigore che è valso il gol vittoria di Rafa Leao.

C’è anche un discorso tattico da fare: Allegri ad inizio stagione pensava di affrontare la stagione con un 4-3-3, mentre le gare del precampionato e le caratteristiche che ha trovato in rosa l’hanno portato ad adottare un 3-5-2 che per ora è riuscito a portare quell’importante solidità difensiva che tanto è mancata nelle ultime stagioni: i titolari dietro, Tomori, Gabbia e Pavlovic, sono gli stessi della passata stagione. La classifica sorride: oltre al momentaneo primo posto alla pari col Napoli i rossoneri segnano un deciso +9 rispetto allo scorso campionato arrivati a questo punto. Allegri è risultato comunque concreto e camaleontico: per difendersi non ha avuto vergogna di usare il 5-4-1 ed è passato ad un 4-4-2 per coprire le fasce in più occasioni. Non è da escludere che in futuro possa adottare anche un 3-4-2-1 o 3-4-1-2 particolarmente offensivo, soprattutto se dovessero arrivare rinforzi dal mercato di gennaio.


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