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Allegri-Galliani: querelle inesistente e comunione d'intenti

di Emiliano Cuppone

La questione tiene banco ormai da troppo tempo, la presunta querelle fra Galliani ed Allegri, divisi da obiettivi apparentemente diversi, non smette di far parlare e scorrere fiumi di parole sui giornali.
La situazione, in realtà, sembrerebbe molto meno complicata di quanto appare, perché i due non sembrano aver detto nulla di diverso dal punto di vista sostanziale e perché sembrano essere uniti da comunione d’intenti. Il rosso ed il nero accostati a Milano da sempre impongono di puntare al vertice, di cercare la vittoria, senza troppe scuse e con la consapevolezza che la gloria di quella maglia non possa essere scalfita da una campagna acquisti in tono minore.
I due, però, partono da due posizioni differenti, quella dirigenziale di Adriano Galliani, uomo impegnato a tenere alto il buon nome del Milan fra le scrivanie ed i saloni del calcio che conta, con la necessità di non perdere appeal nei confronti di sponsor che possono aiutare a ricostruire una squadra smantellata. Quella tecnica di Massimiliano Allegri, concentrato nel mettere in campo una squadra competitiva e concentrata, con la mentalità giusta.
L’ad non può far altro che dichiarare di puntare in alto tanto in Italia quanto in Europa, consapevole che la situazione è piuttosto complicata e non ci sono assicurazioni con una squadra totalmente nuova e che non può dare troppe garanzie al cospetto di team collaudati come la Juventus di Conte. Il tecnico non può far altro che cercare di tenere bassa la pressione su un gruppo giovane, in molti elementi inesperto e disabituato a reggere il peso dei riflettori puntati addosso.
Entrambi puntano in alto, entrambi conoscono i limiti di un diavolo tutto da verificare sul rettangolo verde. Il blasone impone i proclami, la realtà consiglia calma e tanto lavoro psicologico. Un po’ come accadde lo scorso anno alla Juventus, con i vertici che non mancavano di rimarcare quanto la Vecchia Signora dovesse puntare in alto, mentre Conte ribadiva di venire da stagioni deludenti e di non schiacciare la squadra sotto aspettative e pressioni, proprio mentre in allenamento caricava i suoi a pallettoni. La situazione si è ribaltata, adesso sono i bianconeri i favoriti, quelli con la formazione rodata e con il top player in attacco che viene dal nord (lo era Ibra l’anno scorso, lo è Bendtner quest’anno giusto?).
Allegri dovrà metterci del suo, lavorare bene in settimana sul campo e davanti ai microfoni, Galliani dovrà rappresentare al massimo delle possibilità il diavolo tenendo fede ad una storia che parla da sola, ma siamo certi che dietro i riflettori i due siano pienamente concordi su obiettivi e programmi.

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