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Addio a San Siro, scelte all'avanguardia e un errore da evitare: le ultime sul progetto stadio del Milan

di Pietro Mazzara

E’ iniziato il countdown verso la presentazione dei progetti per la realizzazione di nuove opere sulle aree che ospiteranno l’Expo 2015. Tra le società interessate ad alcuni lotti di terreno in quella zona c’è anche il Milan che da tempo sta lavorando al progetto del nuovo stadio. Una scelta precisa voluta e portata avanti da Barbara Berlusconi che ha già avuto dei colloqui con tutte le istituzioni per raccogliere quelle che sono le richieste di chi, eventualmente, dovrebbe ospitare la nuova struttura milanista. C’è tempo ancora un mese per ultimare e perfezionare tutte le pratiche e i dettagli. L’addio allo stadio di San Siro, costruito dal presidente del Milan Piero Pirelli, sarà un distacco doloroso a livello emotivo e per quello che ha rappresentato la scala del calcio per la storia del club ma siamo arrivati davanti a un punto di non ritorno. Il comune di Milano, da anni, ha sempre fatto dell’ostruzionismo quando il Milan ha preso in mano il discorso dell’acquisizione di San Siro e allora, visto che l’occasione sta arrivando, l’addio all’impianto di via Piccolomini è quasi inevitabile.

DISCORSI AVANZATI – Le mosse fatte da Barbara Berlusconi per la costruzione di un nuovo stadio sono state, fino a questo momento, puntuali e precise. Il Milan, rispetto all’Inter, è molto più avanti nei vari tavoli di trattativa e con ogni probabilità si presenterà all’asta per il bando con un progetto fatto e finito per avere a disposizione lo stadio dalla stagione 2017-18. Si perché fino al 30 ottobre 2015 l’Expo occuperà con i suoi capannoni le aree interessate e sarà necessario anche un periodo di demolizione degli stessi per creare quello spazio necessario non solo alla struttura dello stadio ma anche a parcheggi, negozi e altre attività strettamente legate al progetto centrale. Perché diciamo che il Milan è più avanti rispetto all’Inter? Per due motivi principali. Il primo è quello legato alle eventuali società che prenderebbero in consegna i lavori dello stadio. Con ogni probabilità sarà qualche azienda che già fa parte dell’impero Berlusconiano e che, di conseguenza, farà sempre capo alla famiglia proprietaria del club- Il secondo motivo riguarda la nuova proprietà dell’Inter. Thohir non ha intenzione di spendere una vagonata di milioni di euro per uno stadio nuovo quando il bilancio neroazzurro presenta ancor ammanchi da circa 80 milioni di euro. Ed ecco perché l’Inter vira sull’uso esclusivo di San Siro, una struttura che, tuttavia, ha dei limiti per un eventuale sviluppo.

MODELLO ALLIANZ – Il modello che a Casa Milan hanno in mente è quello dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Una struttura polivalente che possa far sentire davvero a casa propria i tifosi. Un impianto dove, da qualsiasi angolazione, la visuale dello spettatore sia ottimale e dove sia possibile trascorrere il proprio tempo libero prima della partita. L’area dei parcheggi, in tal senso, sarà fondamentale in quanto riuscire a posteggiare la propria auto a pochi metri dallo stadio è assolutamente una prerogativa di chi vuole vedere la partita senza dover percorrere i kilometri. In più sarà possibile cercare di trovare uno sponsor che dia il nome allo stadio in cambio di un ricco contratto. La voce “introiti da stadio” è quella meno remunerativa nella torta dei ricavi del bilancio del Milan ma anche in questo senso servirà un cambio di rotta drastico. Serviranno prezzi accessibili a tutte le tasche per avere un colpo d’occhio degno delle partite del Milan in un impianto che dovrebbe avere tra i 60 e 65 mila posti a sedere e tutti coperti. Dovrà essere evitato l'errore della Juventus ovvero un aumento dei prezzi tale da rischiare di perdere clienti. Il tifoso andrà coccolato, reso partecipe con iniziative coinvolgenti e che gli facciano venir voglia di tornare anche quando non ci saranno le partite. Se tutto questo sarà fatto, l’addio a San Siro sarà, forse, meno traumatico ma di certo più remunerativo.


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