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A Valencia emergono tutti i limiti del centrocampo: due settimane per porvi rimedio

di Matteo Calcagni

L'amichevole di Valencia, oltre a mettere in luce le solite falle difensive, ha evidenziato (se ce ne fosse ancora bisogno) i tantissimi problemi della mediana. Oltre al giovane Cristante, che da classe '95 è per distacco il miglior centrocampista di questo pre-campionato, nessun collega di reparto sembra in grado di poter costruire gioco in maniera significativa. Il 4-3-3 obbliga maggior qualità da parte dei mediani, altrimenti l'azione tende ad incepparsi sul nascere, obbligando gli esterni offensivi ad abbassarsi esageratamente per prendersi il pallone.

IL PALLIATIVO - Non disponendo di grandi risorse in mediana, Seedorf decise di affidarsi al 4-2-3-1, compattando la zona centrale. Anche in quel caso sorsero svariati problemi di coperta corta, ma la squadra rossonera era riuscita più volte a dire la sua. Il 4-3-3, se a centrocampo non arrivassero rinforzi congrui dal mercato, diventerebbe un modulo molto difficile da applicare.

LA SPERANZA - La dirigenza rossonera si è mostrata pronta ad acquistare un nuovo portiere, ora dovrebbe replicare per la mediana. Nigel de Jong non ha fatto ancora il suo ingresso nelle rotazioni di Inzaghi, ma da solo non può bastare per poter garantire il salto di qualità tecnico alla squadra. Oltretutto, come abbiamo più volte sottolineato, ad oggi i centrocampisti disponibili sono soltanto sei, un numero non propriamente esagerato, anche con una sola competizione da giocare. Invece che seguire chimere per l'esterno offensivo, perché non andare con forza su un giocatore di qualità e di palleggio per la zona intermedia?


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